sabato 21 giugno 2014
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L’accordo sul Senato è fatto, con l’apporto decisivo della Lega e il sostanziale lasciapassare di Forza Italia. La disponibilità del M5S di partecipare al processo di riforme è insomma arrivata troppo tardi, a tempo scaduto. Diverso, però, può essere il peso del movimento fondato da Beppe Grillo sulla legge elettorale. L’Italicum è stato concepito in una stagione che ormai sembra lontanissima, quando cioè Renzi non aveva ricevuto il 'battesimo' di fuoco delle elezioni europee. Il nuovo equilibrio uscito dalle urne, infatti, consiglierà alle forze politiche sostanziali ritocchi sulle soglie per accedere alla rappresentanza parlamentare, al premio di maggioranza e all’eventuale ballottaggio tra i primi due partiti. Ma ieri il ministro Boschi, pur facendo presente che il governo non ha alcuna intenzione di scaricare Forza Italia per imbarcare i Cinquestelle, ha aperto alla possibilità di introdurre nell’impianto dell’Italicum il voto di preferenza. La questione non è di poco conto. L’impianto complessivo della nuova Repubblica prevede già un Senato non elettivo (i membri saranno scelti dai Consigli regionali al loro interno e tra i sindaci). L’accordo sull’Italicum, firmato nel patto del Nazareno, prevede le liste bloccate dei candidati (ossia scelti dalle segreterie del partiti) per l’elezione alla Camera. Il combinato di questi due elementi potrebbe giustificare le critiche di eccessivo restringimento della sovranità  popolare. Una spia che questa preoccupazione aleggi nel governo è l’inserimento, negli emendamenti sul Senato, di una norma che permette di chiedere alla Corte Costituzionale un parere preventivo sull’ammissibilità delle leggi elettorali. La stessa Corte che ha bocciato il Porcellum proprio sul punto della scarsa rappresentatività. Berlusconi, da sempre, è contrario alle preferenze. Grillo, invece, le invoca. Il Pd mantiene, almeno a parole, un atteggiamento di indifferenza. Si apre dunque qui, sul terreno delle preferenze – che è un tema assai popolare – una grande partita, nella quale i grillini potrebbero davvero entrare in gioco in maniera decisiva.
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