Finita l’Odissea della Open Arms, in mare resta ancora la Ocean Viking delle Ong francesi Medici senza frontiere e Sos Méditerranée. L'imbarcazione è ferma tra Malta e le coste libiche con 356 persone a bordo in attesa di poter sbarcare in un porto sicuro.
Sul ponte del natante delle Ong francesi la situazione è a rischio. I giorni di navigazione sono ora 12 e i naufraghi cominciano fare domande. La più frequente ha a che fare con l’inferno che si sono appena lasciati alle spalle: «Torneremo in Libia?».
L’imbarcazione è ferma a motori spenti. Una precauzione per risparmiare carburante, come fa sapere ad Avvenire Isabella Trombetta di Sos Méditerranée.
Le condizioni sanitarie sono stabili, quelle psicologiche sempre più precarie. I volontari a bordo cercano di fa passare il tempo ai migranti. Alcuni di loro disegnano, e sui tanti fogli appesi alle pareti del ponte compaiono scritte di ringraziamento per i loro salvatori.
Tra i naufraghi ci sono diverse donne, nessuna incinta, e 103 minori. Di questi soltanto 11 sono accompagnati