Il nuovo Senato potrebbe essere composto da 100 senatori, tra cui 20 sindaci e 80 rappresentanti delle Regioni. Un mix diverso da quanto in precedenza ipotizzato, che premierebbe i secondi. È l’ipotesi cui si lavora in queste ore, nelle trattative tra i partiti. Ma il numero potrebbe salire. Quanto al metodo di elezione, a votare sarebbero i Consigli regionali, che sceglierebbero i senatori tra i sindaci e i consiglieri regionali. Per garantire una rappresentanza dei partiti di minoranza, il sistema di elezione prevederebbe un meccanismo che garantisca una correzione in senso proporzionale. La composizione e il metodo di elezione del nuovo Senato sono i punti della riforma più controversi. Dunque, chi sta seguendo la trattativa in corso tra i partiti, spiega che fino all’ultimo minuto utile, prima della presentazione degli emendamenti dei relatori, sul punto potrebbero esserci modifiche e aggiustamenti. Si è ipotizzato un Senato con 100 membri, ma il numero potrebbe salire, ad esempio, se, come possibile, ai 20 sindaci e agli 80 consiglieri regionali si sommeranno i presidenti di Regione e i cinque senatori nominati dal presidente della Repubblica. Quanto al metodo di elezione da parte dei Consigli regionali, per correggere il risultato in senso proporzionale e garantire così le minoranze, potrebbe essere inserito un meccanismo del "voto limitato": per eleggere, ad esempio, otto senatori, ciascun consigliere regionale avrebbe quattro o cinque preferenze, in modo che i partiti preponderanti non siano da soli in grado di decidere il risultato del voto.