È scontro aperto fra Renzi e le
toghe. A contrattaccare è l'Anm dopo le dichiarazioni del
premier a
Che tempo che fa. L'Associazione nazionale
magistrati rispedisce al mittente le affermazioni del presidente
del Consiglio, parole che "non corrispondono alla realtà dei
fatti" sia sull'Associazione, sia sul funzionamento degli uffici
giudiziari. E alle quali l'Anm ribatte chiedendo "rispetto".
Ad accendere nuovamente la miccia, dopo settimane già molto
tese, le risposte del premier a Fabio Fazio in un'intervista in
cui la parte del leone l'hanno fatta i temi del lavoro e l'art.
18, ma che ha riservato passaggi anche alla giustizia. Renzi è
così tornato sui compensi troppo alti e sul tetto alle
retribuzioni, e sul nodo delle ferie dei magistrati. Se
abbassiamo i compensi più alti rapportandoli ai 240 mila euro
del primo presidente di Cassazione, e se riduciamo i giorni di
ferie, si può dire che questo sia un attentato all'autonomia dei
magistrati?, ha detto in sostanza il premier. Ma proprio questo
termine, attentato, ha innescato la reazione.
L'Anm - ribatte oggi l'associazione guidata da Rodolfo
Sabelli - "non ha mai dichiarato che l'introduzione di un tetto
massimo alle retribuzioni sia un attentato alla libertà o
all'indipendenza della magistratura". Chi dice il contrario, lo
dimostri, pungola il 'sindacatò delle toghe. Stessa posizione
sulle ferie: mai dichiarato che la riduzione della sospensione
feriale e delle ferie, introdotta dal decreto sul civile, "sia
un attentato ai magistrati". L'Anm torna a ricordare che gli
uffici giudiziari "non chiudono mai": sospensione e ferie sono
cose diverse. Il primo è il periodo in cui i tribunali operano
solo sulle urgenze, per "assicurare il concreto esercizio del
diritto di difesa" e per "evitare il decorso dei termini
processuali nei processi ordinari" mentre i cittadini sono
tradizionalmente in vacanza. Quanto alle ferie di giudici e pm,
"i magistrati sono comunque tenuti al deposito dei
provvedimenti, non essendo prevista alcuna sospensione dei
relativi termini. Dunque, il numero dei provvedimenti emessi è
indipendente dalle ferie godute, la cui riduzione non potrà
determinare alcun incremento di produttività".
"La magistratura- è il passaggio conclusivo, ma anche il
passaggi chiave dell'intervento dell'Anm - ha troppo rispetto
della propria indipendenza, per strumentalizzarla a secondi
fini. Ci si attende uguale rispetto da parte di tutti".