domenica 25 ottobre 2020
Martedì il decreto per le categorie danneggiate. Tra le misure il credito d'imposta per gli affitti e lo stop alla seconda rata Imu. Il premier: «Nelle piazze infiltrati e professionisti disordine»
Giuseppe Conte legge il Dpcm di ottobre

Giuseppe Conte legge il Dpcm di ottobre - ANSA / Palazzo Chigi

COMMENTA E CONDIVIDI

Una conferenza stampa mentre le famiglie italiane si mettono a tavola per il pranzo domenicale, un fatto che già dal mattino è oggetto di polemiche e perplessità non solo da parte delle opposizioni, ma anche da parte di crescenti pezzi della maggioranza.

Ma questa è stata la scelta di Giuseppe Conte. Parlare nel momento di massima visibilità mediatica, alle 13.30 di domenica 25 ottobre, vigilia della prima vigorosa stretta per arginare la seconda ondata di Covid-19. Una conferenza stampa che cade in un momento delicatissimo per il Paese: gli scontri di venerdì notte a Napoli, quelli di sabato notte a Roma, Forza Nuova e – per quanto riguarda Napoli – la criminalità che inizia a soffiare sul disagio sociale ed economico, la mobilitazione che già in queste ore sta salendo di livello tra tutte le categorie colpite dal nuovo Dpcm (bar, ristoranti, pub, pizzerie, pasticcerie, gelaterie, palestre, piscine, cinema, teatri, scuole calcio…).

Conte sente il bisogno di parlare all’Italia. E le sue prime parole sono nette: «La curva epidemiologica ha raggiunto un livello di allarme. Dobbiamo scongiurare un secondo lockdown, non dobbiamo ritrovarci a scegliere tra salute ed economia». Ottobre e novembre, spiega, possono essere il tempo giusto per le restrizioni, dato che la socialità già si riduce. «L'obiettivo - dice riprendendo anche le parole del ministro degli Esteri Luigi di Maio - è arrivare a dicembre, a Natale, più sereni, fermo restando che a Natale certo non potremo abbracciarci e fare feste. A inizio dicembre avremo le prime dosi del vaccino ma non ne saremo fuori».

Il premier poi illustra le misure economiche in preparazione, e che saranno varate lunedì in Consiglio dei ministri con l'obiettivo, dice il premier, di pubblicare il decreto in Gazzetta ufficiale già martedì. «Gli indennizzi sono già pronti, Gualtieri e Patuanelli ci hanno lavorato mentre noi predisponevamo questo nuovo Dpcm. Oggi sentirò i rappresentanti delle categorie danneggiate. Capisco la rabbia, la frustrazione, c'è il rischio che emergano nuove disuguaglianze. I ristori arriveranno direttamente su conto corrente tramite bonifico emesso dall'Agenzia delle entrate, secondo un meccanismo che già abbiamo sperimentato».

Conte elenca le misure in preparazione per le categorie danneggiate (ristorazione, palestre, piscine, cinema, teatri): contributi a fondo perduto, credito d'imposta per gli affitti di ottobre e novembre, cancellazione della seconda rata Imu, la conferma della Cig-Covid. Tornano anche gli indennizzi una tantum (probabilmente superiori ai vecchi 600 euro) per lavoratori saltuari e stagionali dello sport, dello spettacolo, del turismo. Ci sarà - annuncia Conte - una nuova mensilità del Reddito d'emergenza. Indennizzi specifici sono previsti per la filiera agroalimentare danneggiata dalla chiusura alle 18 di bar e ristoranti.

Interventi economici veloci - con erogazione prevista a novembre - sono funzionali a prevenire disordini nelle piazze: «Se io fossi dall'altra parte - dice il premier - proverei rabbia. Dico solo di aspettare le misure che stiamo predisponendo, sono un ristoro cospicuo, adeguato. Ci sono gruppi antagonisti e "professionisti" che cercano di alimentare scontri. Bisogna stare attenti alle infiltrazioni, non dobbiamo offrire spazi ai professionisti del disordine».

Non dice, Conte, a quanto ammontano le risorse stanziate nel decreto economico in preparazione. Ma spiega che si tratta di soldi rastrellati tra quelli stanziati nei mesi scorsi e non utilizzanti, anche alla luce della ripresa del terzo trimestre che ha prodotto dei risparmi di spesa. Ciò vuol dire che «il quadro dei conti pubblici non sarà alterato», non ci sarà nuovo deficit a meno che la curva epidemiologica non comporti una stretta ancora più rigorosa, sino all'ipotesi estrema del lockdown. L'invito, infine, è a non gettare la spugna: «Siamo stati grandi a marzo, lo saremo anche adesso».

In serata, al Tg1, il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri offre ulteriori elementi circa l'intervento economico d'emergenza: il Mef e l'Agenzia delle entrate, dice Gualtieri, proveranno a erogare i contributi a fondo perduto entro metà novembre perché la procedura è già definita e chi ha fatto domanda in primavera non dovrà ripercorrere l'iter burocratico. L'indennizzo, prosegue Gualtieri, dovrebbe riguardare 300-350mila aziende e dovrebbe essere superiore agli ammontari della volta precedente. Anche il bonus per stagionali, istruttori e personale dello sport di base potrebbe essere più alto dei precedenti 600 euro.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI