sabato 22 ottobre 2022
È morta a 85 anni la religiosa che nel quartiere Corvetto ha formato una comunità impegnata nell'ospitalità, nel sostegno ai poveri, nell'ecumenismo e nella salvaguardia del creato
Addio a suor Ancilla Beretta, fondatrice della comunità Nocetum
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Dove la città finisce e sembra perdersi, ha saputo fare di una chiesa abbandonata e di una cascina in rovina un luogo dove la città comincia. E si rigenera. Nel segno dell’accoglienza dei poveri e della cura del creato. Così l’arcivescovo di Milano, Mario Delpini, ha ricordato suor Ancilla Beretta, morta giovedì all’età di 85 anni.

Fondatrice del Centro Nocetum – sorto all’estrema periferia sud della metropoli, là dove il Corvetto incontra la campagna che porta a Chiaravalle – la religiosa «è tornata alla casa del Padre serena, con la stessa fiducia con cui ha attraversato l’esistenza», testimonia Laura Bellomi dando voce alla Comunità Nocetum. Pur provata nella salute e da anni chiamata alla condizione di «riposo contemplativo», la sua è stata fino in fondo «una vita pienamente realizzata, alla sequela dello Spirito».In lei, originaria di Triuggio (Monza), si intrecciano concretezza brianzola, spiritualità profonda e fiducia nella Provvidenza. Come mostrano le sue scelte di vita.

E alcuni gesti esemplari. Si pensi a quando, nel 2005, ospitò per 40 giorni nella chiesetta di Nocetum 70 tra mamme e bambini scampati all’incendio nel vicino campo rom di via San Dionigi. O come quando, era il 1999, occupò abusivamente Cascina Corte San Giacomo, da molto tempo in stato di abbandono, accanto alla chiesa dei Santi Filippo e Giacomo. E fu, per quei luoghi, l’inizio di un cammino di rinascita. Che ha portato frutto alla Chiesa milanese e alla città (che nel 2011 le ha assegnato la massima onorificenza comunale, l’Ambrogino d’Oro).

Nata il 12 maggio 1937, da ragazza operaia in un calzificio, poi suora domenicana, dagli anni ‘70 impegnata nel movimento carismatico cattolico, nel 1986 consacrata nell’Ordo Virginum dal cardinale Carlo Maria Martini – che fu suo decisivo riferimento spirituale –, dal 1984 si era ritirata a vivere in preghiera nella foresteria dell’abbazia di Chiaravalle, divenendo a sua volta riferimento per il cammino di numerosi giovani. Fra loro Gloria Mari, con cui fondò nel 1998 l’associazione Nocetum. Ed è l’avvio di una storia fatta di ospitalità, sostegno ai poveri (dalle mamme in difficoltà ai bambini alle famiglie fragili), ecumenismo, cultura, salvaguardia del creato.

«Suor Ancilla è stata una presenza che ha dato un significato a un pezzetto di Milano che sembrava destinato ad essere un confine, una terra dove Milano si perde e finisce. La presenza sua e del Nocetum invece ne ha fatto un luogo dove Milano comincia – ha commentato Delpini –. E comincia perché l’accoglienza, in particolare di persone con problematiche scolastiche o familiari, è una delle missioni del Nocetum. Milano comincia con l’accoglienza. Un altro aspetto del Nocetum – prosegue l’arcivescovo – è abitare la terra e trarne quello che la terra produce. Quindi: il vivere l’ambiente non come un insignificante terreno abbandonato o come un giardino caratterizzato dall’artificiosità, ma piuttosto come un terreno in cui il seme gettato porta molto frutto in armonia con l’acqua, il cielo, la terra, il sole. Questi due aspetti – l’accoglienza e la cura per l’ambiente – hanno fatto di Nocetum un luogo in cui convergono molte persone di fedi, appartenenze e storie diverse, che trovano il fascino di questo essere all’inizio di Milano».La camera ardente è aperta presso la Domus Funeraria di San Donato Milanese (via Permonticello 2) negli orari 8,30-12:30 e 14-17,30.

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