«Uscire dalla moneta unica? Non si può, per l’Italia sarebbe la catastrofe ». Nicola Rossi, uno degli economisti italiani più prestigiosi, si accende: «Chi propone questa fesseria dovrebbe anche avere il coraggio di dire che mette una tassa insostenibile sulle famiglie italiane, specie le meno abbienti».
Professore, ragionando in termini di 'fantaeconomia', cosa accadrebbe al nostro Paese se decidesse di tornare indietro sull’euro?Tecnicamente sarebbe un disastro. Chi lo propone è un irresponsabile, prima che un demagogo.
Eppure c’è chi sostiene che ci sarebbero vantaggi per l’economia... Il ragionamento che fanno questi signori è il seguente: uscendo alla moneta unica, si avrebbe una moneta nazionale svalutata e quindi riprenderebbero le esportazioni. Vorrei ricordare che l’Italia ha smesso di crescere prima di entrare nell’euro e che erano 50 anni che si svalutava la lira. Ma leghisti o altri anti-euro dimenticano di dire quale sarebbe l’altra faccia della medaglia se uscissimo dall’euro: una crescita esponenziale dei prezzi e una riduzione enorme del potere di acquisto dei cittadini, specie di quelli più deboli».
Ci fa qualche esempio, professore? Pensiamo al petrolio e a tutti i beni che l’Italia deve importare: i prezzi crescerebbero del 40-50 per cento. O ai mutui casa. Quando entrammo nell’euro chi doveva fare il mutuo ebbe la gradita sorpresa di trovarsi nel giro di una notte tagli fino a 8-9 punti. Succederebbe esattamente il contrario, e l’aumento non sarebbe di 9 punti, ma di molti di più. I vantaggi sarebbero pochissimi e poi saremmo isolati nel contesto internazionale. E poi che fine fa il nostro debito pubblico? Qualcuno propone di persino congelarlo: bella proposta per un Paese come il nostro che vive di rapporti internazionali!
C’è anche chi critica il cambio euro-lira fatto nel 2001... Questo è un altro discorso. Io direi che il cambio non fu sbagliato a priori, ma bisognava accompagnarlo con le riforme e i tagli alle spese. Che non si sono fatte.
E allora qual è la strada? La madre di tutte le battaglie è la revisione della spesa pubblica. Abbiamo perso 20 anni, in cui nessuno ha fatto niente. Le vere larghe intese in Italia si sono avute nel partito della spesa, al quale nessuno si è sottratto. Ora bisogna rimboccarsi le maniche. Se tagliamo la spesa direi che per il resto possiamo stare abbastanza tranquilli.