"Riforme in molti campi, anche istituzionali". Mentre il dibattito politico si concentra sui risultati, in qualche caso sorprendenti, dei ballottaggi per il rinnovo dei consigli comunali, Giorgio Napolitano sembra voler richiamare tutti all'obiettivo primario che è quello "di rinnovare il Paese, liberandolo dagli schemi del passato".Il Presidente della Repubblica ne parla nel corso della presentazione dei David di Donatello invocando "visioni più aperte, che veramente sprigionino energie positive e di crescita". Parole che seguono a due incontri con esponenti di governo fortemente impegnati nel lavoro per la riforma delle istituzioni e del mercato del lavoro: nella serata di ieri, infatti, il Capo dello Stato ha incontrato la titolare delle riforme, Maria Elena Boschi. Oggi è toccato, invece, al ministro della Semplificazione e della Pubblica amministrazione, Marianna Madia. Semplificazione e Riforme, allora, come i due temi 'caldi' del confronto fra le forze politiche, su cui il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha assicurato di non voler retrocedere e, anzi, di voler accelerare in vista del semestre di presidenza italiana in Europa.Ma Napolitano ha anche ribadito che il suo secondo mandato, iniziato lo scorso anno ad aprile, è da considerare solo come un "temporaneo prolungamento" del mandato precedente in attesa che il Parlamento attui le necessarie riforme istituzionali. Il presidente, nel corso dell'intervento, ha parlato di "temporaneo prolungamento del mio mandato che cerco ancora di esercitare, nei limiti del possibile, ma fermamente e rigorosamente attenendomi esclusivamente alla considerazione dell'interesse generale del Paese. E l'interesse generale del Paese suggerisce oggi cambiamenti e riforme in molti campi, anche in campo istituzionale".Il Pd, nel frattempo, si lecca ancora la ferita Livorno, città culla della storia della sinistra in Italia e da 70 anni amministrata da giunte di sinistra, ora passata ai grillini. All'interno del Pd, che pure è reduce dal 40% ottenuto alle europee e dalla vittoria in altri 20 comuni capoluoghi di provincia, si cercano i responsabili della debacle: la maggioranza renziana sembra individuarli nella vecchia guardia del partito che era largamente rappresentata nel comune di Livorno. La minoranza, al contrario, invita a ragionare in maniera diversa: la mobilitazione per le elezioni è stata totale e la vittoria è stata di tutti, ha rimarcato Gianni Cuperlo. In altre parole, "si vince e si perde insieme", inutile cercare capri espiatori.Non va meglio in FI dove il muro contro muro tra Raffaele Fitto e lo stato maggiore del partito va avanti. Proprio per evitare che il clima si surriscaldi, Silvio Berlusconi ha deciso di non partecipare al Comitato di presidenza fissato per oggi, formalmente per l'approvazione del bilancio 2013.