giovedì 2 gennaio 2014
​Cresce l’audience. Scambio di auguri con il Papa. Il coraggio richiesto agli italiani per andare a raccogliere, con i primi segnali di ripresa, i risultati dei loro sacrifici.
Lo stile che serve di Marco Tarquinio
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Il coraggio richiesto agli italiani per andare a raccogliere, con i primi segnali di ripresa, i risultati dei loro sacrifici. L’appello sulle riforme «obbligate e urgenti». L’accusa di attaccamento al potere rispedita al mittente con la promessa di restare a dispetto delle esigenze di riposo che l’età richiederebbe «fino a quando la situazione del Paese e delle istituzioni lo farà ritenere necessario e possibile, e fino a quando le forze me lo consentiranno. Fino ad allora e non un giorno di più». La scelta di rivolgersi direttamente agli italiani, ai giovani che non trovano lavoro e agli eterni giovani che faticano a darsi una stabilità, rispondendo ad alcune delle tante lettere giunte al Quirinale.Sono i segni lasciati dal discorso di Giorgio Napolitano e, all’indomani, si aggiunge il riscontro dei dati di ascolto, che testimoniano di un interesse per niente appannato a quello che rimane - quindi - un appuntamento importante di fine anno per gli italiani. Per niente scalfito da un boicottaggio dichiarato de Lega e 5 Stelle e da diversi esponenti di Forza Italia che se ne erano fatti promotori.Destinati ad esser presto accantonati sono invece l’annus horribilis («tra i più pesanti ed inquieti della storia repubblicana») evocato ad inizio discorso e il leggero raffreddamento, che ne è stato il giusto coronamento finale, che ha reso più roca la voce del presidente. Ma l’amarezza della vigilia per Napolitano si trasforma in soddisfazione. Il dato di ascolto era stato caricato di significato, ma si rivela un boomerang. Lo hanno ascoltato ben 9 milioni e 981mila telespettatori, contro i 9 milioni 702 del 2012: 279mila spettatori in più, con un incremento del 2,8 per cento. Complessivamente sulle reti Rai è stato seguito da 7 milioni e 98mila spettatori, su Canale 5 da 2 milioni e 177mila, e su La7 da 706mila. Curiosamente, emerge che gli ascolti sono cresciuti sulla Rai (più 725mila) e su La7 (più 14mila), mentre su Canale 5 hanno subito una flessione di circa 460mila spettatori, quasi a evocare la freddezza crescente fra il proprietario delle reti e l’inquilino del Colle.E nella giornata di Capodanno che inaugura un breve periodo di riposo (fino all’Epifania) nella residenza napoletana di Villa Rosebery, a Posillipo per Napolitano un’altra nota lieta arriva da Oltretevere, prima con il messaggio che papa Francesco gli invia al termine dall’Angelus, in riscontro agli auguri contenuti nel suo discorso, poi con la telefonata intercorsa nel pomeriggio con il Pontefice.Un discorso, quello di Napolitano, che non voleva essere diretto in via prioritaria alle forze politiche, me che certo si inserisce, in un momento difficile della maggioranza, a proteggere ancora una volta la stabilità del governo Letta, per il quale è partita l’ultima chiamata a rendersi promotore di un processo di riforme condivise, se possibile, anche da forze politiche estranee alla maggioranza. Fra le righe l’appello è soprattutto a Forza Italia, invitata a non tirarsi fuori da questo processo dopo esser stata decisiva, con Silvio Berlusconi (e Napolitano lo ricorda) nel patto politico che originò il suo secondo mandato.
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