"Nel quadro della sconvolgente crisi finanziaria che ha investito l'Europa e che incombe sulle nostre economie e sulle nostre società, bisognerà rivedere molte cose, nel modo di governare, nel modo di produrre e di lavorare, nel modo di vivere e di comportarci di tutti noi e naturalmente indispensabili saranno spirito di sacrifico e slancio innovativo, affrontando anche decisioni dolorose che potranno apparire impopolari ma che dovranno rispondere agli interessi profondi del nostro popolo con spirito di equità, con la giusta misura dei pesi e dei carichi sul nostro tessuto sociale" lo ha affermato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a conclusione della cerimonia per il 90^ della morte di Giuseppe Di Vagno il giovane parlamentare socialista ucciso da una squadraccia fascista nel 1921."È indispensabile un riavvicinamento tra campi politici contrapposti - ha insistito il Presidente Napolitano - il che non significa confondersi o rinunciare alle rispettive identità ma significa condividere gli sforzi che sono indispensabili per riaprire all'Italia una prospettiva di sviluppo e per ridare all'Italia il ruolo e il prestigio che le spetta nella comunità europea e nella comunità internazionale. Questo è un nostro dovere oggi - ha detto ancora - a ciò a cui dobbiamo insieme lavorare anche modificando tante cose che si possono essere dette, che si possono essere pensate senza rinunciare a nulla dell'essenza delle proprie posizioni ideali e politiche ma trovando la strada, lo ripeto ancora una volta, della coesione sociale e nazionale che oggi categoricamente si im pone. Mi è stato chiesto di dare un messaggio di speranza e di fiducia e io mi sento di poterlo dare guardando in modo particolare all'enorme carica di energie e volontà di partecipazione delle giovani generazioni qui in Puglia e nel Mezzogiorno - ha concluso Napolitano - perché se non scatta qualcosa di nuovo nel Mezzogiorno l'Italia non torna a crescere a svilupparsi".