lunedì 5 maggio 2014
Lo sfogo del capo dello Stato con i giovani magistrati sulle "faziose reazioni" alla sua linea di condotta. Appello per una riforma della giustizia.
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L'amarezza c'è, ma anche la convinzione di avere sempre operato nel solco della Costizuione. Giorgio Napolitano si sfoga con i giovani magistrati, nell'ambito di un incontro al Quirinale. Il primo anno di "riconferma" non è stato facile, vista l'incertezza politica e le costanti accuse di "parzialità" arrivate da diverse forze politiche. "Anche nell'anno trascorso, che definirei di forzoso prolungamento della mia funzione di presidente, ho tenuto ferma, per quanto fossero aggressivamente faziose le reazioni, una linea di condotta ancorata al principio della divisione dei poteri" ha detto Napolitano auspicando per l'Italia "una nuova stagione di più alto fervore ideale e morale e di riscoprire il senso della coesione nazionale". Ai magistrati il capo dello Stato ha rivolto un appello a "non essere investiti da visioni improprie e forvianti, sentendosi sempre meno potere e sempre più servizio" chiededno un impegno per "evitare personalismi ed arroccamenti" nel loro lavoro. Infine un'esortazione al ministro Andrea Orlando ad avviare una riforma della giustizia tesa al "recupero dell'efficienza e alla restituzione di un rapporto di fiducia con i cittadini" con "soluzioni concrete e organiche".
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