La riflessione che il Capo dello Stato chiede alle assemblee parlamentari riguarda il meccanismo che oggi la Carta costituzionale impone per le misure di clemenza, l'amnistia e l'indulto, che sono concessi "con legge deliberata a maggioranza dei due terzi dei componenti di ciascuna Camera, in ogni suo articolo e nella votazione finale". Un ingranaggio, evidentemente troppo macchinoso e che prevede un quorum impegnativo.«Ho rinnovato -afferma il Capo dello Stato- l'auspicio che proposte volte a incidere anche e soprattutto sulle cause strutturali della degenerazione dello stato delle carceri in Italia trovino sollecita approvazione in Parlamento. A cominciare da quelle, già in avanzato stadio di esame, per l'introduzione di pene alternative alla prigione». A sostegno del Capo dello Stato è poi intervenuta il Guardasigilli, Paola Severino: «Condivido pienamente le meditate parole del Presidente della Repubblica - ha dichiarato - perché credo profondamente che le misure alternative al carcere possano essere una soluzione strutturale».
Il capo dello Stato ha esortato le Camere a «riflettere» sull'attuale situazione delle carceri. E sottolinea che è possibile «uno speciale ricorso a misure di clemenza». Il Guardasigilli Severino: le misure alternative possono essere una soluzione strutturale ai problemi delle carceri
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