martedì 18 dicembre 2018
Il rischio che migliaia di persone possano finire in strada, a causa dello stop alla protezione umanitaria avrebbe allertato gli esperti: «Ora si proceda con estrema cautela»
Oggi la circolare del Viminale. Prefetti e sindaci in pressing su Salvini
COMMENTA E CONDIVIDI

«Potrebbe essere pronta nelle prossime ore ». È sera quando, in via informale, fonti del Viminale confermano come la circolare interpretativa delle norme contenute nella legge su sicurezza e immigrazione sia in procinto di essere inviata ai prefetti. Potrebbe essere diramata già stamani, spiegano le medesime fonti. La circolare applicativa dovrebbe fornire ai prefetti indicazioni per favorire un’interpretazione uniforme delle nuove misure sul territorio nazionale. L’eco mediatica dei casi di allontanamento dai centri di gruppi di migranti (con interi nuclei familiari) avvenuti a Crotone e Potenza avrebbero convinto finora le prefetture a procedere con cautela.

Finora, dopo l’entrata in vigore del decreto e la sua conversione in legge, alcuni prefetti si erano dati delle direttive per applicarne le misure. Ma al Viminale si è deciso di mettere a punto la circolare, per facilitare una 'lettura' univoca. Il contenuto, ieri sera, non era ancora noto. Uno dei principi – viene spiegato ad Avvenire – resta quello di procedere all'applicazione delle disposizioni «cum grano salis» , ossia con estrema attenzione e valutando caso per caso, onde evitare, col calo delle temperature ormai in atto in tutta Italia, di mettere per strada famiglie e persone in condizioni di fragilità, senza prima assicurarsi che trovino posto in qualche realtà d’accoglienza. Dopo la circolare, toccherà ai Dipartimenti (fra cui quello di Libertà civili e immigrazione, guidato dal prefetto Gerarda Pantalone) diramare delle linee guida operative. Com’è noto, la nuova legge abolisce il permesso di soggiorno per motivi di protezione umanitaria (rimpiazzandolo con fattispecie «speciali» per motivi di salute e poche altre situazioni) e limita l’accesso al sistema di accoglienza Sprar ai soli titolari di asilo. Una riduzione drastica che ha suscitato le proteste di sindaci, associazioni ed enti impegnati nell'accoglienza, che hanno segnalato diversi casi di persone vulnerabili costrette a lasciare i centri. Ma il ministro Salvini, intervistato ieri su Skuola.net, si dice convinto che «con la nuova legge non cambia assolutamente nulla su chi entra e chi esce dai centri: ho letto sui giornali che uscivano bambini, donne incinte e anziani. Balle».

Invece, secondo il candidato alla segreteria del Pd Maurizio Martina, la legge «rischia di lasciare per strada centomila irregolari in due anni». Ma il ministro e leader della Lega replica: «La legge mette soltanto regole. Ha diritto all'accoglienza integrale solo chi viene riconosciuto come rifugiato. È anche un taglio dei costi, prima si spendevano 5 miliardi di euro l’anno per mantenere finti rifugiati».

Secondo i dati delle commissioni territoriali, a novembre sono state analizzate 7.716 domande d’asilo: l’80% (6.141) ha ricevuto un diniego (a ottobre era il 74% ). Inoltre, lo status di rifugiato è stato riconosciuto a 720 persone (il 9%, rispetto all’8% di ottobre). Ancora, la protezione sussidiaria è stata assegnata a 470 migranti (il 6%, contro il 5% di ottobre). Infine, un drastico calo si è avuto per i casi di protezione umanitaria: 356 a novembre (5%) a fronte dei 1.105 di ottobre (13%). A luglio, prima della stretta salviniana, i permessi umanitari toccavano quota 28%.

Ai prefetti potrebbero arrivare indicazioni anche su altri aspetti, come quello degli sgomberi: la priorità sarà assegnata agli edifici pericolanti, a quelli rimasti in possesso di elementi legati al crimine organizzato e a quelli oggetto di sentenze della magistratura. La liberazione degli immobili illecitamente occupati dovrà avere luogo entro dodici mesi. Un ulteriore ritardo darà al proprietario diritto a un indennizzo, calcolato sulla base dell’allungamento dei tempi.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: