Il presidente della Repubblica incontra le associazioni combattentistiche in vista del 25 aprile - Ansa
Incontrando gli esponenti delle Associazioni combattentistiche e d'arma in vista del 25 aprile, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è intervenuto nel dibattito in corso tra Resistenza e Liberazione italiana e quanto sta accadendo in Ucraina. Ricordando "la data fondativa della nostra democrazia", in cui "un popolo in armi e le Forze alleate liberarono la nostra Patria dal giogo imposto dal nazifascismo", Mattarella ammonisce chi, nelle ultime settimane, "sembra dimenticare" la "terribile esperienza" delle violenze contro i civili e "manifesta disinteresse per le sorti e la libertà delle persone, accantonando valori comuni su cui si era faticosamente costruita, negli ultimi decenni, la convivenza pacifica tra i popoli".
Il link con il presente del conflitto in corso è evidente: "L'attacco violenza della Federazione Russa al popolo ucraino - insiste Mattarella - non ha alcuna giustificazione. La pretesa di dominare un altro popolo, di invadere uno Stato indipendente, ci riporta alle pagine più buie dell’imperialismo e del colonialismo".
Dal capo dello Stato arriva dunque il monito a restare uniti sulla linea sinora tenuta dal governo, dall'Ue e dall'Alleanza atlantica: "L’incendio appiccato alle regole della comunità internazionale appare devastante, destinato a propagare i suoi effetti se non si riuscisse a fermarlo subito, scongiurando il pericolo del moltiplicarsi, dalla stessa parte, di avventure belliche di cui sarebbe difficile contenere i confini. Per tutte queste ragioni la solidarietà, che va espressa e praticata nei confronti dell’Ucraina, deve essere ferma e coesa". È possibile, dice Mattarella, che questo "comporti alcuni sacrifici". Ma questi "avrebbero portata di gran lunga inferiore rispetto a quelli che sarebbe inevitabile subire se quella deriva di aggressività bellica non venisse fermata subito".
Il presidente della Repubblica lunedì 25 aprile sarà ad Acerra, città del napoletano in cui i civili pagarano un prezzo di sangue altissimo alle rappresaglie naziste. "Dal nostro 25 aprile - spiega Mattarella - viene un appello alla pace. Alla pace, non ad arrendersi di fronte alla prepotenza. A praticare il coraggio di una de-escalation della violenza, il coraggio di interrompere le ostilità, il coraggio di ritirare le forze di invasione. Il coraggio di ricostruire".