Entro martedì gli italiani sono chiamati a versare al fisco ben 44 miliardi di euro. Il 16 dicembre, ricorda la Cgia di Mestre, «è tradizionalmente una scadenza fiscale da far tremare i polsi: tra il versamento dell’Iva, delle ritenute Irpef relative ai lavoratori dipendenti, dell’Imu, della Tasi, delle ritenute Irpef degli autonomi, dell’imposta sostitutiva legata alla rivalutazione del Tfr, delle ritenute sui bonifici riconducibili alle detrazioni Irpef e, in moltissime località, anche dell’ultima rata della Tari, l’erario e i Comuni fanno cassa a scapito della tenuta dei bilanci delle famiglie e delle imprese». In vista di questo 'Tax day' di fine anno, pertanto, l’ufficio studi della Cgia ha stimato il gettito che ciascuna scadenza assicurerà: il versamento dell’Iva garantirà l’importo più cospicuo, pari a 16 miliardi di euro; dalle ritenute Irpef l’Erario incasserà altri 12 miliardi, mentre l’ultima rata dell’Imu, costerà agli italiani ben 10,6 miliardi di euro. La Tasi, che in questa speciale graduatoria è presente per la prima volta solo da quest’anno, consentirà ai Comuni di incassare 2,3 miliardi. Dalla Tari sui rifiuti verrà un gettito di quasi 1,9 miliardi, mentre dal versamento dell’Irpef dei lavoratori autonomi è atteso un miliardo. Infine, dall’imposta sostitutiva sulla rivalutazione del Tfr, l’erario incasserà 231 milioni di euro.