lunedì 19 novembre 2012
​A sei mesi dal sisma sono ancora 83 le chiese inagibili della diocesi di Mantova, il 42% del patrimonio di edifici di culto della diocesi. Al via una campagna di raccolta fondi per aiutare la ricostruzione: il progetto è sostenuto dalle diocesi lombarde, dalla Caritas Ambrosiana, dall’Acec, in collaborazione con Trenord.
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A quasi sei mesi dal sisma che ha colpito la pianura padana e regioni importanti come l’Emilia, il Veneto e la Lombardia sono ancora 83 le chiese inagibili della diocesi di Mantova. Un dato impressionante perché rappresenta il 42% del patrimonio di edifici di culto della diocesi lombarda. E proprio questa mattina è stata presentata nella sede della Curia di Milano la campagna di raccolta fondi "Le nostre chiese, la storia di tutti" volta ad aiutare la ricostruzione dopo il sisma. Il progetto è sostenuto in primis dalle diocesi lombarde, dalla Caritas Ambrosiana, dall’Acec (associazione cattolica esercenti cinema) in collaborazione con Trenord.Lanciando l’appello il vescovo di Mantova Roberto Busti ha voluto sottolineare la centralità e l’importanza dei luoghi di culto nella vita della gente:«C’è bisogno di molti fondi, perché abbiamo più di 20 chiese - che noi chiamiamo quelle da “codice rosso” - cioè che sono o cadute quasi totalmente o con danni enormi. Queste rappresentano la ferita ancora più grave, proprio una ferita visibile. Adesso, sono stati messi in sicurezza le pareti e i tetti, ma il guardare avanti rimane ancora un grande punto di domanda, proprio perché, quando affronteremo anche il problema di queste chiese, le cifre diventeranno enormi». (Per contribuire alla raccolta fondi si può cliccare sul sito: www.aiutamantova.it).
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