Aurelio Mancuso, ex presidente di Arcigay e Fondatore di Equality Italia, prende posizione contro l’utero in affitto: «Un rischio altissimo dice - che deve essere bandito in tutto il mondo» - IMAGOECONOMICA
«Il primo obiettivo del nostro appello è già raggiunto: chiarire che nel campo largo della sinistra esiste un’area contraria alla Gpa. Era già chiaro, ma oggi ribadiamo con più forza che progressista non è l’utero in affitto ma il fatto che i bambini non si comprano, non si vendono, non si regalano». Aurelio Mancuso, già presidente di Arcigay, fondatore di Equality Italia, spiega così l’appello diramato come coordinatore della “Rete No Gpa”, che ha già raccolto 600 firme di primo piano dalle più diverse provenienze. «Una Rete nata nel 2019 perché in Italia la Gpa resti reato e nel mondo sia bandita».
Categorie come destra e sinistra di fronte a certi temi non hanno molto senso, dunque.
Non è questo, infatti, che ci interessa. La vera preoccupazione è preservare per il futuro l’umanità e soprattutto i deboli: se diventa lecito vendere e regalare persone-oggetto, sarà lecito farne ogni altra cosa. Avere a disposizione corpi umani che si comprano e regalano in un’epoca di frontiera in cui la scienza e le tecnologie rendono possibili pratiche estreme è un rischio altissimo. Bisogna dire da che parte si sta. Mentre si stanno decostruendo i valori universali, soprattutto la sinistra non può votarsi alla più odiosa forma di mercimonio capitalistico.
Perché è così difficile capire che è una pratica che concede ai ricchi lo strapotere sui poveri?
Il problema non è la Schlein, ho visto quattro segretari del Pd prima di lei non occuparsi di questo tema. Il fatto è che la sinistra mondiale, da Biden agli altri leader, è attraversata da una profonda crisi sui temi valoriali, in quanto si è affermata la visione anglosassone secondo la quale ogni individuo deve veder riconosciuti tutti i suoi desideri, che automaticamente diventano diritti. Dunque da una parte c’è l’identitarismo della destra (patria, famiglia, tradizione), dall’altra l’individualismo della sinistra. La sinistra italiana non riesce a coniugare la grande sofferenza sociale che oggi viviamo e maschera queste sue difficoltà con il continuo rilancio di nuovi cosiddetti “diritti”. Se sono un operaio comunista che non arriva più a fine mese e sento dire dal mio partito che i ricchi per 150mila euro possono comprare esseri umani, non mi ci riconosco più. I diritti civili hanno sempre una compatibilità di tenuta sociale.
Il fondatore di Equality Italia mette in guardia la sinistra: non può votarsi alla più odiosa forma di mercimonio capitalistico
Chi è favorevole alla Gpa parla di “diritto al figlio”.
Intanto qui vediamo i diritti dei bambini calpestati dai bisogni degli adulti. Il diritto al figlio è una pura invenzione ideologica, non esiste alcuna Carta internazionale, nemmeno la nostra Costituzione, che lo concepisca. Avere un figlio è un comprensibile desiderio, ma farne un diritto – del più forte sulla pelle del più debole – è inaccettabile: il desiderio è legittimo dal punto di vista umano, non giuridico.
Che dire però se la madre surrogata affitta il suo utero volontariamente, per un compenso?
A parte che a farlo sono sempre donne nel bisogno, rese schiave da contratti di cui non si parla mai, ma anche dovessero volontariamente partorire per soldi, non hanno alcun diritto di cedere quel bambino: qui non si tratta di auto determinazione, ma di determinazione per un altro. Tant’è vero che se una madre partorisce in anonimato e decide di lasciare suo figlio in ospedale, non è libera di darlo a chi le pare, se ne fa carico lo Stato.
«Avere un figlio è un comprensibile desiderio, non un diritto. L’utero in affitto crea un vulnus etico. Viene deciso a tavolino che un bimbo non avrà una madre»
I nati con Gpa devono essere registrati in anagrafe come figli di due padri o due madri, per avere tutti i diritti?
Quella dei presunti diritti mancati è una campagna montata ad arte: l’unica discriminazione fino all’anno scorso era che, nel caso morisse oltre al genitore biologico anche il “genitore d’intenzione”, il bambino da lui adottato non rientrava nella sua parentela e quindi nell’asse ereditario di quest’ultimo. La Corte Costituzionale ha già sanato questa differenza, quindi la questione della trascrizione è una spinta ideologica per forzare le cose. Tra l’altro è un atto amministrativo, non prevale sulla legge, e il bambino per essere riconosciuto figlio di due padri o due madri dovrà comunque passare per il Tribunale per l’adozione speciale. L’unico diritto davvero negato al bambino nato con la Gpa è di conoscere le sue origini. Molte coppie maschili che conosco raccontano al bambino chi è sua madre, tengono i rapporti con lei via Internet, ma il problema è rendere quella figura di donna funzionale: è descritta come una donna che “ha aiutato i tuoi papà ad avere un figlio”… questa è la poetica. Poi nella vita vera deve sparire. Io non giudico le persone, combatto una pratica che nel mondo crea un vulnus etico, ti sei commissionato un essere umano, lo hai ordinato, hai deciso a tavolino che non avrà una madre. Questo deriva da un’invidia atavica.
Invidia di maternità?
La donna ha un enorme potere, quello di generare. Gli uomini non possono. Per questo maternità e paternità sono funzioni diverse e complementari. Le donne non sono solo maternità, hanno diritto di non avere figli se non vogliono, ma la cancellazione del materno è il più grande attacco che si sta facendo in questo momento nel mondo.