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La nave partita da Brindisi - Ansa
È partita questa mattina alle 9 da Brindisi la nave della Marina militare Libra con a bordo i 40 migranti destinati a Gjader, nel centro di permanenza e rimpatrio in Albania allestito dal governo italiano. Si tratterebbe di cittadini di diversa nazionalità che nei giorni scorsi erano giunti nel Cpr di Brindisi, a Restinco, e per i quali il governo italiano ha disposto il trasferimento nella struttura in Albania. La decisione è giunta dopo l’approvazione del decreto del 28 marzo scorso, che consente il trasferimento non più solo dei richiedenti asilo intercettati in mare, ma anche degli irregolari ai quali il questore ha consegnato il decreto di espulsione ed un giudice ha convalidato la permanenza in un Cpr.
La partenza sarebbe dovuta avvenire già ieri, ma era stata rinviata e la nave è rimasta ferma a Brindisi tra le proteste di un gruppo di sindacalisti del Cobas, che con uno striscione, si erano presentati nel porto per dire “no alle deportazioni”.
Il centro albanese si prepara così ad ospitare i primi migranti in un’area che può contenere al momento 48 persone, ma che diventeranno 144, come ha ribadito ieri il direttore centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle frontiere, Claudio Galzerano, in audizione in commissione Affari costituzionali alla Camera. Galzerano ha difeso la decisione del governo di utilizzare la struttura albanese: «se i Cpr funzionano, poter contare su dei posti suppletivi per effettuare l’attività di riconoscimento consolare in preparazione dell’attività di rimpatrio diventa fondamentale. Il vantaggio è avere un 15% di posti in più rispetto alla platea di cui disponiamo e quindi facilitare il numero dei rimpatri». In Italia i Centri sono dieci con una disponibilità di posti teorica di 1.400, «ma quella effettiva è di poco più di 700 perché sono soggetti continuamente a devastazione», ha spiegato il direttore, ricordando che «un trattenuto su due nei Cpr viene rimpatriato».