L'
Italicum, la nuova legge elettorale approvata alla Camera a marzo, frutto del "patto del Nazareno" tra Pd e Fi, prevede una soglia di sbarramento al 37% necessaria per ottenere il premio di maggioranza. L’altra soglia prevede il superamento del 4.5%, se i partiti all’interno di coalizioni vogliono entrare in Parlamento e 8 %, se si presentano da soli. Le coalizioni hanno la soglia di sbarramento al 12%. Il premio di maggioranza, 15%, viene assegnato alle coalizioni che superano il 37% dei voti. Non sono previste le preferenze ma mini-liste bloccate. E’ previsto il ballottaggio fra coalizioni o partiti che ottengono più voti, senza raggiungere il 37%. Sono stati inoltre fissati dei criteri per calcolare la distribuzione dei seggi e dei “resti”. L'Italicum è stato approvato solo per la Camera visto che il governo Renzi vuole trasformare il Senato facendolo diventare un'istituzione di secondo livello (vale a dire non eletto direttamente dai cittadini).
Il M5S propone invece il
Democratellum. Un sistema proporzionale che prevede il voto di preferenza. La proposta prevede un sistema proporzionale in circoscrizioni di dimensioni intermedie che consente l'accesso al Parlamento anche alle forze politiche piccole. Inoltre, prevede la possibilità per gli elettori non solo di esprimere un voto di preferenza, ma anche di penalizzare i candidati sgraditi. Secondo Grillo, il Democratellum favorisce la governabilità, il suo impianto limita la frammentazione dei partiti e avvantaggia le forze politiche maggiori. Il sistema non richiede coalizioni preelettorali e prevede la possibilità una forza politica che ottenga un deciso consenso elettorale potrà governare anche da sola. Non si tratta infatti di un proporzionale puro, bensì di un sistema che consente a una forza politica che ottenga attorno al 40% dei consensi di avere oltre il 50% dei seggi.