«In 60 anni, la costruzione europea ha fatto passi da gigante, ma i dirigenti europei tendono oggi a dimenticare di prendere in considerazione le identità di ogni popolo. Un asse franco-italiano più forte potrà contribuire molto a correggere questo vizio. Nell’insieme, l’Europa avrà tutto da guadagnare». A pensarlo è José Manuel Lamarque, noto saggista ed esperto di geopolitica europea, anche nelle vesti di commentatore della radio pubblica francese.
Esistono davvero nuovi spiragli per un asse franco-italiano?Per la Francia, l’alleanza con l’Italia è un’opzione classica. Se l’asse franco-tedesco è stato concepito politicamente per edificare l’Europa, quelli con Italia e Inghilterra hanno una grande tradizione storica, con il vantaggio dell’affinità culturale nel caso italiano. Il contesto di crisi attuale mette di nuovo in luce la necessità di questo asse fra Parigi e Roma, anche perché su questo fronte ogni diffidenza è più rapidamente dissipata.
La coppia Hollande-Renzi può influire sull’Europa?In virtù della loro affinità politica, hanno margini per tentare di spostare verso l’area mediterranea il centro delle scelte politiche, dato che finora l’Europa del Nord e in particolare Berlino sono riuscite a far prevalere la propria visione. Occorre sviluppare un asse del Sud, come chiedono del resto i Paesi mediterranei più colpiti dalla crisi. Hollande e Renzi dispongono di un’occasione preziosa per offrire una direzione nuova all’Europa.
Su quali risorse e temi comuni possono far leva Parigi e Roma?Possono parlare all’unisono in molti campi economici cruciali come quello energetico e bancario, disponendo di grandi gruppi petroliferi e finanziari. Lo stesso vale per la produzione agroalimentare, spesso sottovalutata ma sempre più strategica, dato pure il peso delle esportazioni italiane verso l’Est europeo e la Russia.
L’ipotesi di un crescente avvicinamento franco-italiano sarà ben accolta in Europa?Sono ormai molte le cancellerie che comprendono e spesso approvano la necessità di un contrappeso del Sud per permettere all’Unione di uscire dalle secche attuali. Un rilancio attraverso un ruolo forte franco-italiano sarebbe un segnale di grande speranza soprattutto per la Spagna e la Grecia. Non dimentichiamo poi che anche in Germania, delle autorità intellettuali come il filosofo Habermas mettono in guardia contro ogni nuova possibile tentazione egemonica tedesca. Evidentemente, non si tratta di una partita solo fra Germania, Francia e Italia. Anche il ruolo di Londra resterà comunque determinante, nonostante gli annunci sul referendum. Sarebbe un grave errore accantonare gli inglesi.