venerdì 5 febbraio 2021
In un video l'economista e già governatore della Bce rievocava gli anni trascorsi all'istituto dell'Eur di Roma che frequentò fino alla Maturità classica nel 1965
La riconoscenza dell'allievo Draghi per i suoi prof gesuiti del Massimo di Roma
COMMENTA E CONDIVIDI

Il direttore de “La Civiltà Cattolica”, il gesuita Antonio Spadaro, nei giorni scorsi ha postato sul suo profilo Facebook un filmato di diversi anni fa, per certi versi inedito, in cui l’attuale presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi racconta il suo profondo legame con la scuola della Compagnia di Gesù: l’Istituto Massimiliano Massimo, frequentato proprio dal futuro governatore della Bce dalla IV elementare alla Maturità Classica nel 1965.

Padre Spadaro durante la sua formazione è stato, tra l’altro, docente per alcuni anni proprio dell’istituto gesuitico oggi nel quartiere Eur di Roma. Nel filmato il premier incaricato rievoca il legame di affetto ma anche il debito educativo verso i padri della Compagnia di Gesù citando nomi importanti. Tra questi: Alberto Parisi, che benedisse anni dopo il suo matrimonio con la moglie Serena Cappello, il suo antico prof di religione e fisica, oggi ultra90enne, e destinato negli anni a divenire direttore de “La Specola Vaticana”, Sabino Maffeo, e Pietro Millefiorini, famoso per essere stato uno dei più autorevoli studiosi di Eugenio Montale.

E fondamentale dell’impronta educativa impressa al giovane Draghi al Massimo fu non a caso l’esperienza del doposcuola: accompagnato proprio da padre Alberto Parisi – come rivelato proprio ad Avvenire dal suo antico compagno di classe Giuseppe Petochi nel 2010 - «Mario visitò in veste di volontario le carceri, gli ospedali e le borgate, incontrando spesso gli ultimi della Capitale».

Come certamente singolare degli anni di Draghi al Massimo fu l’incontro con Alfonso Caffè, professore di Lettere e fratello di Federico, con cui il futuro governatore di Bankitalia si laureò, nel 1970, in Economia alla Università La Sapienza di Roma.

Una parte centrale di questo filmato è dedicato al ricordo del suo preside e professore di storia e filosofia padre Franco Rozzi (allievo, tra l’altro, dell’autore del noto vocabolario di Greco, il gesuita Lorenzo Rocci) a cui Draghi nel 2010 in occasione della sua morte (il 7 febbraio di quell’anno) dedicò un commosso ritratto apparso su L’Osservatore Romano, dal quale apprese l’importanza della «responsabilità, il senso della giustizia».

E proprio su Avvenire padre Franco Rozzi (1916-2010) confidò a chi scrive nel 2006 - quando esercitava il ministero di confessore alla Chiesa del Gesù a Roma - il senso della sua amicizia con il suo promettente allievo Mario Draghi: «Nel 2005 il giorno successivo alla sua nomina a Bankitalia Mario è venuto a trovarmi con suo fratello Marcello. Abbiamo rievocato gli anni della scuola, le punizioni che gli prescrivevo quando arrivava in ritardo, unica pecca del suo curriculum scolastico. È rimasto il ragazzo di sempre: ha avuto una carriera notevole ma ho sempre visto in lui il volto di una persona che il potere non ha cambiato».

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: