lunedì 14 aprile 2014
​In serata attesi i nomi dei manager che guideranno le principali aziende pubbliche dall'Enel alle Poste. Delrio assicura: "rispetteremo le quote rosa".
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Ultime ore di lavoro nel Governo per mettere a punto le nomine nelle maggiori aziende pubbliche. Il giorno decisivo, come indicato dallo stesso premier Matteo Renzi, è oggi, ma con molta probabilità per conoscere i volti dei manager che andranno a guidare per i prossimi tre anni Eni, Finmeccanica, Enel, Terna e Poste, bisognerà attendere il tardo pomeriggio, dal momento che la comunicazione ufficiale dovrebbe arrivare a Borsa chiusa. Le scelte del Tesoro saranno svelate sicuramente per Eni e Finmeccanica, le cui assemblee sono fissate l'8 e 9 maggio (l'obbligo di comunicazione scatta a 25 giorni dall'assemblea). Mentre per Enel e Terna ci sarebbe più tempo, dal momento che le convocazioni per gli azionisti sono fissate al 22 e al 27 maggio. Non è escluso che la comunicazione del Tesoro sia unica e le comprenda tutte. E nel pacchetto potrebbe finire anche Poste la cui assemblea intanto non è ancora stata fissata, ma dovrebbe essere convocata per fine aprile.  Nell'attesa continua il toto-nomi, che però potrebbe essere completamente stravolto, considerata la volontà del premier di sparigliare le carte. È comunque sicuro, come indicato nei giorni scorsi da vari esponenti del Governo, che si tratterà di persone competenti, volti nuovi e con un'adeguata presenza rosa. In un'intervista a Repubblica il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Del Rio ha assicurato che verrà rispettata la parità di genere anche nella scelta dei managare e che in settimana ci sarà il decreto con gli 80 euro per i redditi medio-bassi, con fondi anche da sanità. "Siamo pronti per Enel, Eni e Finmeccanica i cui vertici scadono adesso. Renzi vuole fare anche le Poste, per dare il segnale di un governo che affronta subito i nodi - spiega Delrio -. Puntiamo a promuovere le donne fino ad arrivare a una sostanziale parità di genere nelle nomine, per colmare un ritardo italiano che è di almeno 30 anni". Resta intanto alta l'attenzione sul tema delle retribuzioni dei manager, con il segretario generale della Fiba Cisl, Giulio Romani, che sollecita il governo a "seriamente affrontare il tema di una regolazione delle retribuzioni manageriali, non solo pubbliche, ponendo tra le priorità dei lavori parlamentari l'esame della proposta di legge" di iniziativa popolare del sindacato dei bancari della Cisl.
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