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Sono la Provincia autonoma di Bolzano con un valore di 101,7 (contro l'85,6 della settimana prima), seguita dal Friuli Venezia Giulia a 96,5 (con un valore quasi doppio rispetto alla settimana precedente) e il Veneto a 61,4 (contro il 48,3) le tre Regioni e Province autonome con il valore maggiore dell'incidenza dei casi di Covid ogni 100 mila abitanti, con un valore nazione di 46. I dati sono riferiti alla settimana della 22-28 ottobre e sono contenuti in una tabella di accompagno al monitoraggio settimanale Iss-Ministero della Salute, quella sugli indicatori decisionali (incidenza e occupazione ospedali).
Dopo Bolzano, Friuli e Veneto, le Regioni a più alta incidenza sono Campania a 56,9 (36 nella settimana precedente), Lazio 56,1 (contro il 38,4), e Trento a 55,4 (contro 38).
Il valore più basso è quello della Sardegna con 11,2 (da 7,9), il Molise 20,6 che però segna un valore quasi raddoppiato rispetto a 11,5 della settimana prima e la Basilicata 21,4 (contro 18,4).
Dal Friuli Venezia Giulia arriva una dichiarazione del sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, a fronte dell'aumento di contagi da Covid registrati in città, anche collegati alle manifestazioni no Green pass: "Sto valutando se è possibile" emanare "un'ordinanza di divieto di assembramento", perché "se torniamo in zona gialla è un disastro per la città".
Iss: aumenta la trasmissibilità, si rischia una nuova ondata
L'andamento dell'epidemia di Covid-19 "va monitorato con estrema attenzione e, se confermato, potrebbe preludere ad una recrudescenza epidemica" si legge nelle conclusioni del monitoraggio settimanale Iss-Ministero della Salute dove si spiega che "la trasmissibilità stimata sui casi sintomatici è in aumento e in avvicinamento alla soglia epidemica". Anche per la trasmissibilità stimata sui casi con ricovero ospedaliero il dato è in aumento e sopra la soglia epidemica.
Supera la soglia epidemica di 1 l'Rt atteso, in sostanza il dato proiettato alla prossima settimana, che vede un ulteriore aumento dell'indice di trasmissibilità a 1,14 (1,13-1,16), calcolato su dati parzialmente completi e parzialmente imputati per l'ultima settimana. "Si ritiene che le stime di Rt siano poco sensibili al recente aumento del numero di tamponi effettuati, poiché tali stime sono basate sui soli casi sintomatici e/o ospedalizzati".
Salgono i ricoveri ordinari mentre restano stabili le terapie intensive. Il tasso di occupazione in terapia intensiva è stabile al 3,7% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 28/10). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 4,5% dal 4,2% della scorsa settimana.
Salgono a 18 (erano 4) le Regioni/Province autonome che risultano classificate a rischio moderato. Le restanti 3 Regioni (Basilica, Sardegna e Valle d'Aosta) risultano classificate a rischio basso. Sono, invece, 13 le Regioni/Province autonome che riportano un'allerta di resilienza. Nessuna riporta molteplici allerte di resilienza.