Ricorda ancora, Gaetano Quagliariello, le furiose litigate con i falchi dell’ex Pdl. Quando lui provava a suggerire a Berlusconi la difesa
nel processo e un atteggiamento di responsabilità. «Questa sentenza conferma che avevamo ragione noi – riflette a freddo il coordinatore Ncd –. Quegli atteggiamenti successivi alla condanna Mediaset, quella deriva estremista sino a minacciare il ritiro sull’Aventino hanno portato solo problemi a Berlusconi e al Paese. Invece bisognava restare con tutti e due i piedi nel sistema per costruire un’altra Italia. La rottura tra noi e loro è stata su questo punto. D’altra parte chi ci ha ferocemente criticato oggi prende atto che esiste anche una magistratura che fa il suo mestiere e alla fine garantisce lo stato di diritto. Potrebbero metterci un pizzico di onestà intellettuale in più, e ammettere che gridare al complotto è stato inutile e sbagliato».
Avrà avuto anche una reazione emotiva all’assoluzione del suo ex leader...Sul piano umano sono contento per lui. Poi mi sono sentito rassicurato. La sentenza ha condannato chi ha inteso la toga come arma di lotta politica, e d’altro canto ha affermato che gli errori politici, gli stili di vita e i comportamenti sbagliati possono essere stigmatizzati sotto l’aspetto etico e politico ma non trasportati nelle aule dei tribunali.
La sentenza facilita o complica il riavvicinamento Fi-Ncd?Fa venire meno degli alibi. Sino a ieri, in Forza Italia, l’imperativo era restare uniti per difendere il "capo". Oggi ci si può porre con più libertà il tema fondamentale: negli ultimi vent’anni il centrodestra è stato un conglomerato di forze diverse che Berlusconi, con la sua capacità di tenere insieme segmenti sociali ed elettorali eterogenei, trasformava in una coalizione. Quel ciclo si è chiuso. Di fronte all’agenda del terzo millennio c’è oggi una destra estrema e una cristiano-liberale alternativa alla sinistra: due visioni del mondo che non comunicano. Sbaglia chi si aggrappa a Berlusconi e dice «abbiamo di nuovo un leader». Fi può ricercare assieme a noi una storia nuova che guarda al futuro, ma non può chiedere a noi di tornare in una storia che parla al passato.
Parla di ciclo finito...Berlusconi dovrebbe avere il coraggio di fare ciò che tante volte ha accennato: passare il testimone per dare continuità a una storia ventennale.
E quale alternativa alla leaderhip del Cav?Le leadership sono figlie delle idee. Il primo problema è costruire un neo-popolarismo che sappia scaldare i cuori e rispondere alle sfide del nuovo millennio. Si tratta di immaginare una vera e propria costituente neo-popolare. Se ce la faremo le leadership si selezioneranno e si affermeranno in questo processo.
Una Costituente aperta anche a Passera?Aperta a quanti aderiscono, non ci sono veti né preclusioni.
Prevede un impatto positivo della sentenza sulle riforme?Sì. Non ci sono ragioni per non utilizzare tutta la legislatura a tal fine. La riforma del Senato è buona, ma con una sola Camera politica gli equilibri complessivi del sistema cambiano. Una modifica all’Italicum può compensare alcuni di questi squilibri: quantomeno bisogna alzare la soglia al 40 per cento, garantire oltre la governabilità anche la rappresentanza e introdurre le preferenze. E poi quest’apertura del M5S al doppio turno di partito...
Vi piace?A me sì: è meglio avere come pilastro i partiti piuttosto che coalizioni litigiose.
Anche la riforma della giustizia va fatta con Berlusconi?Sì, va cercato un coinvolgimento ampio. E noi al tavolo dobbiamo integrare i 12 punti del governo. Basta riprendere il documento dei saggi. Vogliamo inoltre la separazione delle carriere e un intervento più incisivo sul Csm per anestetizzare le correnti e rendere più efficace il giudizio disciplinare.
Sui giornali ripartirà il battage sulla grazia al Cavaliere...Abbia pazienza, non ne voglio parlare. Per me è una ferita. Ho creduto che una diversa linea politica avrebbe fatto naturalmente maturare questa ipotesi. È andata diversamente...
Ultima cosa: alla luce della situazione economica, serve riallargare la maggioranza a Forza Italia?Vista la gravità del momento, credo che la legge di stabilità sia il primo vero banco di prova di una proposta neo-popolare. Vedremo se ce la faremo e chi ci starà.