«La grazia? Da sola non basterebbe per risarcire un uomo accusato ingiustamente di reati così gravi e infamanti». Antonio Palmieri, deputato 53enne e responsabile Internet e delle campagne elettorali di Forza Italia, è uno dei parlamentari più vicini a Silvio Berlusconi. Solitamente è restio a concedere interviste e preferisce lavorare lontano dai riflettori. Ma nel giorno dell’assoluzione del suo leader, Palmieri fa un’eccezione e chiede una «piena riabilitazione politica e istituzionale» dell’ex Cavaliere: «Dopo quello che ha subìto negli ultimi vent’anni, adesso meriterebbe il Quirinale».
Non le sembra di esagerare con questa richiesta?Sono consapevole che ci sono molti ostacoli a impedire la sua candidatura alla Presidenza della Repubblica. <
In primis c’è la legge Severino. E purtroppo esiste ancora una parte della sinistra che vede nel numero uno di Forza Italia il male assoluto. Dico soltanto che, in virtù del suo percorso politico e personale, avrebbe tutte le carte in regola per essere eletto capo dello Stato.
Che cosa avrebbe comportato un’altra condanna?Avrebbe probabilmente decretato la fine ignominiosa di Berlusconi, come uomo e come politico. Oggi, invece, è stato dimostrato che lui ha sempre detto la verità. È un altro, importante squarcio di verità su quanto successo nel 2010 e 2011, dopo le rivelazioni dei mesi scorsi. E dopo questa vittoria sono convinto che troverà nuovi stimoli ed energie per ripartire.
È da escludere, dunque, che Berlusconi possa avere la tentazione di lasciare la politica dopo aver scampato un pericolo così grande?Ci sono ancora tante sfide da vincere. La prima è quella di completare la riorganizzazione di Forza Italia, a partire dalla nuova campagna adesioni. Vedrete, torneremo centrali e protagonisti. Poi c’è il grande obiettivo di ricostruire un’alleanza dei moderati e vincere le prossime elezioni politiche. Tutto ciò si può realizzare solo con il contributo di Silvio Berlusconi, che ancora oggi è capace di raccogliere il consenso di almeno 4 milioni e mezzo di elettori.
Ora il patto del Nazareno è più solido?La nostra collaborazione con Renzi sulle riforme ci sarebbe stata a prescindere dalla decisioni dei giudici. Però è chiaro che adesso si potrà lavorare in un clima generale più sereno. E Berlusconi avrà un potere "contrattuale" maggiore.
Che cosa intende dire?Significa che potrà dettare alcune condizioni in modo più chiaro e netto. Sulle preferenze da inserire nella legge elettorale, ad esempio, siamo sempre stati contrari e non ci piegheremo certo adesso per far entrare nella partita delle riforme il Movimento 5 Stelle.