giovedì 19 giugno 2014
Incontri decisivi per le riforme. Boschi vede Romani (Fi).
Sel sull'orlo della scissione
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Un passo avanti, ma la quadra ancora si deve trovare. La strada per le riforme sembra essere in discesa. "Siamo ad un passo dall'accordo" aveva detto ai suoi ieri Renzi. Sta alla finestra il M5S che dopo l'apertura a partecipare al tavolo delle riforme non è ancora stato contattato da Renzi. Sulla graticola questa volta c'è finito Grillo che dal suo blog attacca il premier, accusandolo di scirvere leggi per salvarsi come Berlusconi (il riferimento è ad un paragrafo inserito nella riforma della Pubblica amministrazione). Poi si rivolge ai lui con un appello. "Noi pensiamo di potere dare un contributo fondamentale alle riforme costituzionali e alla legge elettorale. Il voto di preferenza, il taglio ai costi della politica e il dimezzamento del numero dei parlamentari sono solo alcuni dei punti che mettiamo sul tavolo ignorati finora. Renzi, ci stai o no?" scrive sul blog. Anche il vicepresidente della Camera Luigi Di Mario accusa Renzi e i suoi di essere scortesi: "Ci vogliono incontrare o no? Ce lo dicano. Non ci hanno neanche risposto".   Non manca molto e arriva la replica di Renzi. C'è molto da fare e non c'è tempo da perdere". Così il premier in una lettera al Movimento 5 Stelle che risponde alla richiesta di dialogo sulle riforme. "Vi propongo - si legge - di vederci mercoledì in un orario da concordare insieme. Vi chiedo soltanto di conoscere meglio l'interlocutore della vostra richiesta di dialogo". >Oggi nel primo pomeriggio uno dei passaggi chiave della ripresa delle trattative tra il Pd e Fi dopo la lunga pausa elettorale che aveva fatto "impantanare" l'Italicum (la legge elettorale approvata solo per la Camera) e di conseguenza la riforma del Senato: l'incontro tra il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi il capogruppo di Fi al Senato Paolo Romani. "Abbiamo potuto conoscere le nuove proposte in tema di riforme istituzionali. Abbiamo potuto apprezzare significativi passi avanti rispetto al testo base che vanno nel senso delle proposte da noi avanzate soprattutto in tema di rispetto e rappresentatività delle indicazioni elettorali dei cittadini italiani. Resta ancora da fare" ha detto Romani al termine dell'incontro. Di fronte di pur positive modifiche rispetto alle proposte iniziali ha aggiunto il capogruppo "rimarrà necessario per Forza Italia fare gli opportuni approfondimenti e le necessarie valutazioni per determinare la posizione del partito nel suo complesso". In mattinata Boschi aveva avuto un lungo incontro sulle con il coordinatore nazionale di Ncd Gaetano Quagliariello. Il colloquio, che fonti parlamentari definiscono "positivo", si inserisce nel giro di consultazioni con i partiti del ministro delle Riforme, per mettere a punto i dettagli dell'accordo sul testo da votare in commissione. Secondo indiscrezioni l'accordo sarebbe stato raggiunto sulla definizione di un sistema proporzionale in base alla popolazione delle diverse Regioni ma non sulla rappresentanza di Regioni e comuni. Tra i nodi da sciogliere anche il numero di senatori del presidente, vale a dire quelli indicati dal capo dello Stato che Fi vuole ridimensionare drasticamente (da 21 a 5). Nel Pd si respira un cauto ottimismo anche se la svolta non è attesa per oggi. La riunione della commissione al Senato sarà interlocutoria. "Ci sono dei particolari da definire ma il grosso è fatto. Certo, tenendo presente che il diavolo si nasconde nei dettagli" ha detto il sottosegretario alle Riforme Luciano Pizzetti. Slitterà probabilmente al lunedì la presentazione degli emendamenti dei relatori sul ddl sulle riforme. "Oggi probabilmente no - spiega Pizzetti - è possibile che saranno depositati domani o al massimo lunedì". ​ risposto".   

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