Restano fuori dal provvedimento varato dal Consiglio dei ministri gli
incapienti, ossia i lavoratori dipendenti o assimilati che guadagnano meno di
ottomila euro l'anno e che non pagano tasse perché i loro redditi sono troppo bassi. Dopo le proteste arrivate da più parti il governo sembrava intenzionato ad inserire anche loro (si tratta di circa
3 milioni e 942mila lavoratori) tra i beneficiari del bonus. Non pagando l'Irpef non avrebbero potuto usufruire degli sgravi previsti e per ovviare a questo inconveniente si era studiato il meccanismo di un credito d'imposta che veniva dato in forma fissa. Nel Cdm di oggi però il provvedimento è stato stralciato e rinviato a data da destinarsi. Su questo punto Renzi ha scelto, contrariamente alle sue abitudini, di non sbilanciarsi sui tempi. Sarà invece erogato ai dipendenti con reddito compreso tra gli
8 e i 25mila euro il bonus Irpef che a conti fatti sarà più pesante progressivamente per i redditi più alti, arrivano a 950 euro l'anno. In tutto si tratta di
dieci milioni e 300 mila persone: tre milioni con redditi tra gli 8 e i 15mila euro, 7,3 milioni tra i 15 e i 25mila euro.