«La Storia non è per nulla noiosa, se sai come raccontarla ». Proprio da questa convinzione nasce l’esperienza promossa da Paolo Colombo e Chiara Continisio, due docenti dell’Università Cattolica di Milano, che dal 2007 hanno dato vita a «Storia & Narrazione», un racconto a due voci su alcuni eventi storici di grande rilievo.
E nell’anno del centenario i due docenti dell’Università Cattolica non potevano non dedicare una serata al 1921, l’anno in cui padre Agostino Gemelli fondò l’ateneo dei cattolici italiani. L’appuntamento è per giovedì prossimo, 18 novembre, alle 21 presso il Teatro Dal Verme di Milano, dove andrà in scena «1921. Sull’orlo del futuro». Non sarà uno spettacolo teatrale solo sui cento anni dell’ateneo, ma vuole offrire allo spettatore un grande racconto di quell’anno per dipingere - attraverso alcuni brani letterari, filmati d’epo- ca e musiche del tempo, il tutto curato da Stefano Tumiati - l’atmosfera nella quale l’Università Cattolica ha mosso i suoi primi passi.
Del resto proprio un secolo fa il nostro Paese ha vissuto un momento cruciale per la sua storia. Erano ancora fresche le conseguenze della Prima Guerra Mondiale - vinta dal-l’Italia, ma a costo di grandi sacrifici umani - e solo pochi mesi dopo - nell’ottobre 1922 - la salita al potere di Benito Mussolini che diede avvio al ventennio fascista. Il 1921 rappresenta un anno di snodo tra questi due eventi. E dentro a quei mesi diventa realtà un sogno che da molto tempo i cattolici italiani avevano: avviare una propria università. Un sogno diventato realtà il 7 dicembre 1921 con l’avvio delle lezioni per i primi 68 iscritti ai due corsi di laurea allora presenti.
Nello spettacolo teatrale il professor Paolo Colombo, ordinario di Storia delle istituzioni politiche nella facoltà di Scienze politiche e sociali, e la professoressa Chiara Continisio, ricercatrice di Storia delle dottrine politiche nella facoltà di Scienze della formazione, aiuteranno il pubblico a «rivivere» quell’anno, non solo per gli eventi storici, ma anche per gli aspetti quotidiani, che fanno anch’essi la Storia con la «S» maiuscola.
«Come si divertivano allora gli italiani? Per quali squadre tifavano? Che canzoni cantavano? Che regali facevano a Natale? Per cosa si emozionavano?» sono alcune delle domande a cui lo spettacolo cercherà di dare risposta. Il 1921 è «un anno per lo più trascurato dalle ricostruzioni storiche» e con questo spettacolo «entra così in piena luce e si staglia nei suoi dettagli di vita profondamente umana» spiegano i due docenti che saranno le voci guida che accompagneranno il pubblico in questa carrellata di testi, immagini, filmati e musiche del tempo. D’altra parte «è proprio da quella umanità che nel 1921 prende avvio l’avventura dei fondatori dell’Università Cattolica, destinata a superare il baratro che si trova di fronte appena nata e ad arrivare fino a oggi: 100 anni dopo».
Lo spettacolo di giovedì prossimo si inserisce in una serie di eventi che, tra gli altri, ha affrontato il regime comunista del romeno NIcolae Ceausescu, lo sfruttamento coloniale del Congo, la distruzione nazista di Varsavia, il rapimento Moro, la strage di Piazza Fontana e il referendum del 2 giugno 1946.