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La massiccia campagna vaccinale lombarda e l’adesione convinta dei cittadini – a oggi gli immunizzati con due dosi sono prossimi al 90% – ha 'salvato' migliaia di vite umane. Nel 2020, infatti, si può stimare che vi siano stati circa 35.000 morti in più del previsto tra le persone oltre i 14 anni di età. Nel 2021, invece, l’eccesso di mortalità, da un punto di vista statistico, risulta molto ridotto e prossimo allo zero per alcune fasce di età. Il dato emerge da una ricerca in via di pubblicazione che ha stimato la mortalità in eccesso in Lombardia tra il 2020 e il 2021.
Dall’inizio della pandemia in regione si sono avuti circa 900mila contagi e 34mila morti di Covid-19 su 10 milioni di abitanti. I morti "in eccesso", cioè i decessi indotti dalla pandemia soprattutto per le conseguenze della maggiore pressione sul sistema sanitario, sono più difficili da calcolare. La ricerca ha provato a farlo elaborando un modello statistico in grado di tenere conto delle tendenze dell’anno, della stagionalità dei decessi e di altri fattori, compresi i diversi tassi di mortalità riferiti a cinque diverse classi di età. Il primo dato che emerge riguarda i minori di 14 anni: per loro non c’è stato alcun eccesso di mortalità né nel 2020 né tantomeno nei primi 8 mesi del 2021, a riprova del fatto che i piccoli hanno rischi bassi di complicazioni da Covid (anzi, i morti sono stati meno, probabilmente a causa della riduzione degli spostamenti o per il minore rischio di infezioni dovuto alle varie precauzioni). Lo scorso anno, invece, l’eccesso di mortalità era stato in media del 28% per le persone tra i 65 e gli 84 anni, del 25% per gli over-85, del 18% dai 14 ai 64 anni. La conferma, insomma, che il Covid è molto più pericoloso per chi ha oltre 64 anni.
L’incidenza della pandemia in Lombardia
90%
È la percentuale degli immunizzati in Lombardia con due dosi. Il successo della campagna vaccinale
28%
È l’eccesso di mortalità a causa del Covid nel 2020 nella nostra regione per le persone tra i 65 e gli 84 anni
900mila
I contagi che si sono registrati in Lombardia dall’inizio della pandemia fra i 10 milioni di abitanti
L’analisi dei dati delle prime 34 settimane del 2021 indica non solo che non c’è stata alcuna mortalità in eccesso tra i bambini – che, tra l’altro, non avendo ricevuto il vaccino dimostrano di essere una categoria a bassissimo rischio – ma anche sotto i 64 anni e tra chi ha più di 85 anni, cioè i primi a ricevere le dosi. I nonni, si potrebbe quasi dire, grazie al vaccino hanno potuto beneficiare delle difese di cui godono i nipoti più giovani. Un eccesso di mortalità, purtroppo, si è invece avuto, seppur limitato rispetto al 2020, nelle fasce di età 75-84 anni (+7,8%) e 65-74 anni (+14,2%). Come mai? Probabilmente, come spiegano i ricercatori, il dato è dovuto al fatto che sono stati vaccinati più tardi e, inoltre, qui si trovano molte persone contrarie al vaccino.
La ricerca, che come detto riguarda solo la mortalità in eccesso, è stata realizzata da Antonello Maruotti (Lumsa), Giovanna Jona-Lasinio (Sapienza), Fabio Divino (Università del Molise), Gianfranco Lovison (Palermo), Massimo Ciccozzi (Campus Biomedico) e Alessio Farcomeni (Tor Vergata).
La conclusione cui giungono i ricercatori esalta il valore della campagna vaccinale: la riprova sta anche nel fatto che i morti in più del previsto sono stati pochissimi nel 2021, anno caratterizzato da restrizioni minime rispetto al 2020, quando invece l’unica vera arma a disposizione contro il Covid erano i rigidissimi lockdown.
Sempre in tema di immunizzazioni, ieri la vice presidente della Regione Lombardia, e assessore alla Sanità, Letizia Moratti, ha fatto sapere che entro la terza settimana di novembre tutti gli ospiti delle Rsa riceveranno la terza dose.
(Il grafico di seguito mostra il picco di mortalità in eccesso nel 2020 e il ritorno alla quasi normalità nel 2021)