Adriano Bordignon
«Le prossime ore rappresentano un momento molto importante riguardo il dibattito sulla legge di bilancio, per definire il futuro immediato, cioè il 2025, e al contempo quello dei prossimi anni per il nostro Paese. Mentre si accavallano richieste e proposte di parte chiediamo al Governo di dare un segno poderoso sulla primaria questione strategica che sta segnando il presente e il futuro dell’Italia. Si tratta di un futuro che riguarda tutte le generazioni coinvolte, tutti i comparti sociali e produttivi, tutti gli attori e corpi sociali, tutte le cittadine e i cittadini di questo nostro amato Paese. Denatalità e fuoriuscita dei giovani italiani stanno creando la tempesta perfetta che sta per anticipare quel declino che demografi, sociologi ed economisti prevedono per il nostro Paese a causa dello squilibrio demografico. Chiediamo perciò al Presidente Meloni e al Governo di confermare operativamente, all’interno di questa legge di bilancio, le importanti prospettive del programma di Governo sui nodi del sostegno alla famiglia e alla natalità».
Lo ha dichiarato Adriano Bordignon, presidente del Forum delle Associazioni Familiari, in merito al dibattito sulla Legge di bilancio in corso.
«È il momento di scelte coraggiose capaci di spostare gli equilibri e un’inerzia che vede farsi più foschi i destini economici, sociali, previdenziali, sanitari a causa degli squilibri demografici. Sono necessarie ed urgenti politiche nataliste a supporto delle famiglie che siano generose, strutturali e universali. Ogni anno che passa la capacità di reazione andrà riducendosi per cui siamo convinti che, anche se la coperta è corta, il Governo confermerà l’intenzione di lottare per cambiare i destini dell’Italia» ha proseguito Bordignon.
«Riforma del fisco che preveda il rispetto del principio di equità orizzontale previsto dalla Costituzione; potenziamento dell’assegno unico riducendo la selettività imposta dall’utilizzo dell’Isee ed in particolare del computo della prima casa nonché assegnazione della misura piena (oggi solo al 50%) anche ai figli dai 18 ai 21 anni e dai 21 ai 25 in formazione accademica o professionale; maggiori risorse per l’accesso ai servizi territoriali per la prima infanzia e il Caregiving; azioni strategiche per rafforzare il protagonismo nei contesti sociali, lavorativi ed economici dei giovani e delle donne; politiche di conciliazione famiglia lavoro e di promozione del welfare aziendale attento ai bisogni dei nuclei familiari. Queste sono le azioni che vanno poste in cima ogni lista di priorità», ha concluso.