Nuovo colpo di scena nello scandalo dei derivati del Comune di Milano. Dopo la condanna in primo grado delle quattro banche interessate, per truffa aggravata ai danni di Palazzo Marino, ieri la Corte d’Appello ha assolto tutti gli istituti e i 9 manager coinvolti, perché «il fatto non sussiste». Un ribaltone, clamoroso almeno quanto lo era stata la prima sentenza. All’atto pratico non cambia molto. Con Deutsche Bank, Jp Morgan, Ubs e Depfa Bank, – merito anche della pressione esercitata dall’iniziativa della procura – Palazzo Marino aveva già siglato un accordo per riportare in cassa 455 milioni di euro. Quello che si modifica è invece il contesto culturale e morale che emerge da una riflessione sulle due sentenze. In primo grado i funzionari comunali erano stati considerati totalmente «incompetenti» e in buona sostanza raggirati dalle banche. Oggi i big della finanza sono assolti con formula piena e sollevati da ogni responsabilità. Gli estremi lasciano un vuoto difficile da colmare. Dagli anni 2000 i derivati di questo tipo hanno risolto molti problemi a tanti sindaci e amministratori, i quali ne hanno fatto incetta per onorare i propri impegni elettorali o coprire buchi di bilancio, spostando però debiti, rischi e perdite possibili sulle generazioni future. È una 'moda' che oggi si sta drasticamente riducendo, anche se più di 270 amministrazioni italiane hanno ancora derivati in portafoglio, per un’esposizione di circa 25 miliardi. Nel giudizio storico della crisi è stato facile individuare banche, banchieri e big della finanza quali responsabili di tutti i mali, quasi diluendo la responsabilità di chi ha sistematicamente preferito prendere la via più breve per conquistarsi il consenso e conservarlo. Forse perché, in fondo, quei 'derivati' hanno fatto comodo a tanti, rappresentando la traduzione finanziaria dell’approccio predatorio di una generazione. Ora le sentenze sembrano dirci soprattutto una cosa: che non è produttivo gridare per l’assoluzione di chi sembra aver visto attorno a sé solo polli da spennare; quello che conta è smetterla di farsi scudo con il paravento dell’incompetenza. Uno swap sarà anche difficile da decifrare, ma le scorciatoie – che siano derivati, oneri di urbanizzazione o rendite di vario tipo – siamo in grado di riconoscerle tutti.