FISCO
Il primo taglio per l’Irpef (ceto medio) o per le tasse sul lavoro. Imprese, per ora rimane l’Irap. Se ne riparla nella delega
Raggiungere il ceto medio ed evitare che ci siano famiglie penalizzate. Sono i principi-guida per il primo taglio delle tasse che arriverà con la manovra, come anticipo della riforma complessiva del fisco. Sul tavolo ci sono 8 miliardi, due in più dell’ultimo intervento strutturale che ha potenziato il bonus Irpef, portandolo da 80 a 100 euro, e ampliato la platea fino ai 40mila euro di reddito.
Questa volta ci si dovrebbe concentrare sul famoso terzo scaglione (i contribuenti fino a 55mila euro di reddito, che pagano oggi il 38%) o sulle tasse che gravano sul lavoro. Il nuovo schema per ridurre il carico fiscale ancora non è stato stabilito, ma l’intenzione sarebbe quella di appostare i fondi in legge di Bilancio e scrivere contemporaneamente anche le norme, mentre in passato si è preferito istituire in manovra fondi ad hoc e poi attuare le misure con provvedimenti successivi. L’obiettivo sarebbe quello di far scattare le novità già da gennaio, o comunque il prima possibile, anche se non sarà facile rispettare i tempi. Dovrebbe essere rinviato alla delega il taglio dell’Irap: al momento sarebbe uscito dal menù della manovra.
FAMIGLIA E SOCIALE
Il raccordo con l’assegno unico. Assorbenti, l’Iva cala al 10% E diventa strutturale il congedo di paternità di dieci giorni
Uno dei problemi da affrontare sul piano tecnico è anche legato all’entrata a regime, sempre dal 2022, dell’assegno unico per i figli che riassorbirà gli attuali aiuti alle famiglie, dalle detrazioni per i figli a carico agli assegni familiari.
Questi due aiuti attuali seguono però il criterio dei redditi, mentre per chiedere l’assegno bisognerà presentare l’Isee, che potrebbe diventare penalizzante proprio per il ceto medio che oggi riceve ad esempio l’assegno familiare, anche se via via ridotto al salire del reddito. Il ministero della Famiglia, insieme al Tesoro, sta lavorando al decreto attuativo dell’assegno unico che stabilirà le regole definitive pronte a scattare dall’anno prossimo: il testo, atteso per questa settimana, arriverà invece solo la prossima settimana in Consiglio dei ministri prima di essere inviato alle Camere per i pareri.
Intanto il comunicato diffuso dopo il Cdm di ieri ufficializza l’impegno a rendere strutturale il congedo di paternità di 10 giorni, mentre si taglierà dal 22% al 10% l’Iva sui prodotti assorbenti per l’igiene femminile.
ALTRI INTERVENTI
Plastic e sugar tax, rinvio al 2023. Superbonus per i condomini Un altro miliardo sul piatto per attenuare il 'caro-bollette'
Sulle bollette l’intervento è più urgente che mai, visto che i prezzi dell’energia continuano per il momento a non scendere; anzi, si stima che le oscillazioni potrebbero portare a ulteriori aumenti almeno fino alla fine dell’inverno. Ci sarà quindi uno stanziamento aggiuntivo di un miliardo per il taglio delle bollette energetiche e le risorse dovrebbero confluire in un apposito fondo che sarà creato con la manovra.
Una nota positiva per le aziende è il nuovo rinvio, al 2023, di due nuovi balzelli contestati: la plastic tax e quella sugli zuccheri. Superbonus, ecobonus al 65% e sconti al 50% per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici 'verdi' verranno rinnovati. Però il Superbonus al 110%, misura molto richiesta, dovrebbe valere soltanto per i condomini. E sparisce - per ora - il bonus per il rifacimento delle facciate. Sarà il lavoro sulla manovra a definire tutti i dettagli. Rifinanziati, invece, i bonus Tv e decoder: fino a 100 euro per rottamare la vecchia tv, senza limiti Isee, e 30 euro per i decoder, ma soltanto per chi ha un Isee sotto i 20mila.