Papa Francesco in una foto del maggio 2022 - Reuters
«Mi fa soffrire vedere i morti, ragazzi - sia russi che ucraini, non mi interessa - che non tornano. È dura». Papa Francesco non ha dubbi, quindi, su cosa chiedere al mondo come regalo per questo suo decennale: «La pace, ci vuole la pace». Da qui, tre parole che corrispondono ai «tre sogni del Papa» per la Chiesa, per il mondo e per chi il mondo lo governa, per l’umanità: «Fratellanza, pianto, sorriso...».
Il Pontefice lo confida a “Popecast”, il primo podcast realizzato da Francesco con i media vaticani, in cui Jorge Mario Bergoglio si racconta a dieci anni dall'elezione. Nel podcast, diffuso ieri, Francesco racconta i diversi momenti brutti del suo pontificato, tutti legati all’orrore della guerra. Prima le visite nei cimiteri militari di Redipuglia ed Anzio, la commemorazione dello sbarco in Normandia, poi la veglia per scongiurare la guerra in Siria e ora la barbarie che si vive da oltre un anno in Ucraina. «Dietro le guerre - ha ribadito Francesco - c’è l'industria delle armi, questo è diabolico».
Ieri intanto da Mosca c’è stata una dichiarazione del portavoce del Cremlino riguardo l’ipotesi di un viaggio del Papa a Mosca. All’agenzia Ria Novosti Dmitry Peskov ha detto: «Dobbiamo aspettare una dichiarazione del Vaticano». «Ci sono contatti regolari con il Vaticano tramite i nostri diplomatici, non ho altre informazioni in merito» . Un giornalista ha chiesto al portavoce se il Papa potrebbe decidere di fare uno scalo nella regione di Vladivostok, nell’Estremo oriente russo, in occasione del viaggio in Mongolia che lo stesso Pontefice ha dichiarato di voler fareil prossimo settembre, dopo aver visitato Marsiglia. «Prima bisogna usare i canali diplomatici, aspettiamo dichiarazioni ufficiali dal Vaticano su questo argomento», ha risposto Peskov.
Il portavoce del Cremlino ha mostrato di non essere al corrente che il Papa voglia visitare la zona Vladivostok e quindi sconfinare in territorio russo. Questa ipotesi è stata tuttavia evocata lo scorso 20 febbraio, tramite la Tass, da Leonid Sevastianov, presidente dell'Unione mondiale dei vecchi credenti, secondo cui il Pontefice - con cui intrattiene un rapporto epistolare - gli avrebbe espresso il desiderio di visitare nella regione dell'Estremo oriente russo il Parco Nazionale della Terra del leopardo. Nei giorni scorsi, intervistato da La Nacion, il Papa ha confermato di avere un rapporto epistolare con Sevastianov e poi ha aggiunto: «Sono disposto ad andare a Kiev. Voglio andare a Kiev. Ma a condizione di andare a Mosca. Vado in entrambi i posti o in nessuno dei due».
Ieri tra gli auguri per il 10° anniversario del pontificato di Papa Francesco è arrivato anche quello del Patriarca di Mosca Kirill che ha inviato un messaggio di congratulazioni, diffuso dal Servizio comunicazione del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne. «Nelle attuali difficili circostanze – scrive Kirill a Francesco –, state dando un contributo significativo alla predicazione del Vangelo di Cristo e prestando attenzione allo sviluppo della cooperazione interreligiosa». Il Primate della Chiesa ortodossa russa ha espresso la convinzione che «nei tempi difficili che stiamo vivendo, un dialogo tra i capi religiosi può portare buoni frutti e contribuire all’unificazione degli sforzi delle persone di buona volontà per guarire le ferite (Ger. 30, 17) della creazione di Dio». Kirill ha augurato a Papa Francesco «buona salute, tranquillità e l’aiuto immancabile di Cristo Salvatore nelle sue fatiche».