Uno show di un’ora a "Porta a Porta" segnato da una serie di colpi ad effetto e violente offensive verbali a tutto campo. Beppe Grillo si ripresenta negli studi Rai a distanza di oltre vent’anni dall’ultima apparizione sulla tv pubblica. Ed è un rientro col botto. Dal salotto per eccellenza della politica italiana, il comico lancia bordate ai suoi principali avversari politici. E prova a difendersi. «Non sono Hitler», dice, cercando di conquistare gli elettori indecisi e diffidenti nei suoi confronti. Anche stavolta non rinuncia al suo stile né al solito linguaggio diretto, colorito, a tratti volgare. Nel mirino finiscono soprattutto Renzi, Berlusconi e Napolitano. La puntata va in onda in diretta alle 23 e 20 (dopo la chiusura di questo giornale) per espressa richiesta dei 5 Stelle, senza interruzioni pubblicitarie e con il solo Bruno Vespa presente in studio. Le stesse regole saranno applicate anche domani, quando nella sede di via Teulada ci sarà l’ex Cavaliere e giovedì, giorno in cui toccherà al presidente del Consiglio. La notizia del plastico di un castello da consegnare al conduttore Rai - anticipata nei giorni scorsi agli uomini dello staff - scatena un’infinità di polemiche. Tanto che, fino a pochi minuti dall’avvio della trasmissione, si era ancora in dubbio se far entrare in studio il modellino ideato per attaccare i leader della "vecchia politica" oppure se limitarsi a mostrarne solo alcune foto. Nei piani di Grillo c’era anche l’idea di trasformarsi in una sorta di "Mary Poppins" e presentarsi da Vespa con una valigia piena di oggetti da tirare fuori nel corso della trasmissione, per accompagnare le risposte.Nel corso della puntata il numero uno dei pentastellati continua a dirsi certo della vittoria: «Domenica trionfiamo noi e poi chiederemo le dimissioni di Napolitano e le elezioni anticipate». Grillo rivendica anche gli "sforzi economici" dei suoi eletti da quando hanno messo piede in Parlamento, restituendo le eccedenze di indennità e diaria. Sventola con orgoglio un assegno da oltre 5,4 milioni di euro (la somma di quanto destinato al fondo Pmi a dicembre scorso e la nuova cifra che verrà comunicata ufficialmente oggi, con un
sit-in davanti a Montecitorio). Il messaggio di Grillo è chiaro: «Noi risparmiamo mentre gli altri rubano, come dimostrano i casi Expo e Genovese». Da "Porta a Porta" il leader promette poi una battaglia senza esclusione di colpi al Pd e a Fi. Si tratta di nuove e accuse pesanti.Del resto, le intenzioni bellicose notturne erano intuibili già da quanto affermato in giornata. Grillo pubblica un
post sul blog in cui pronostica una sconfitta di Renzi il 25 maggio e arriva a evocare sistemi mafiosi per una sua uscita di scena. «Il premier è stato assunto a progetto per vincere le elezioni europee che invece perderà – scrive –. E come avviene per i mafiosi, chi fallisce viene punito. Lupara bianca». E ancora: «Il Sistema assume i suoi uomini a progetto, se ci riescono, bene; altrimenti vengono fatti scomparire nel nulla». Parole al vetriolo, decisamente fuori luogo e che scatenano la dura replica del presidente del Consiglio.Ma Grillo anche nelle prossime ore continuerà ad alzare ancor di più i toni. Crede che questo sia il modo migliore per conquistare consensi. Oggi, molto probabilmente, farà un
blitz alla Camera per il
Restitution day e poi partirà per Pescara, dove terrà una nuova manifestazione contro Equitalia davanti al tribunale.Comunque, il mezzo più utilizzato da qui a venerdì da M5S per comunicare non sarà il Web. Per ottenere voti di pensionati e casalinghe bisogna andare in tv. L’ordine dato dal duo Grillo-Casaleggio ai parlamentari è chiaro: «Andare ovunque sarete invitati». In pratica ci sarà un’invasione sul piccolo schermo.Il "palinsesto grillino" di oggi conferma questa tesi: Paola Taverna a Uno Mattina, Danilo Toninelli ad Agorà, mentre Nicola Morra, Manlio Di Stefano e Alessandro Di Battista "occuperanno" gli studi di La7 dalla mattina alla sera partecipando rispettivamente a Coffe break, Omnibus e Bersaglio mobile. Alla faccia del divieto di partecipazione ai
talk show, previsto dallo statuto del movimento.