Giuseppe Conte con il ministro Alfonso Bonafede - Ansa
Alle 12, a reti Rai unificate, il premier Giuseppe Conte terrà le comunicazioni alla Camera sulla situazione politica.
Dal premier è atteso un "discorso al Paese", che dovrebbe essere privo di particolari risentimenti verso Matteo Renzi (il leader Iv che ha aperto la crisi politica ritirando le due ministre). È previsto un appello esplicito del presidente del Consiglio a europeisti, liberali e anti-sovranisti (e anche agli stessi parlamentari renziani) perché gli diano la fiducia, consentendogli di ripartire con l'attuale esecutivo puntellato dai responsabili, integrando anche la squadra dei ministri.
Alla Camera, in realtà, la "conta" ha un minore valore politico, perché Pd-M5s-Leu hanno la maggioranza anche senza l'apporto di Italia Viva. Peró le dichiarazioni di voto delle varie componenti indiziate di entrare tra i "responsabili" saranno significative e consentiranno di comprendere anche cosa accadrà al Senato domani.
Attivi, nell'operazione-responsabili, il Centro democratico di Bruno Tabacci e il Maie (il raggruppamento degli eletti all'estero). Incerti sul da farsi i Socialisti (che al Senato hanno dato il "contenitore") a Iv, mentre negli ultimi giorni l'Udc di Lorenzo Cesa ha chiuso a ipotesi di appoggio a Conte. Non sembra al momento esserci uno smottamento in Forza Italia, nonostante la fiducia già assicurata da Sandra Lonardo (la moglie di Clemente Mastella, attivissimo a sua volta a cercare "responsabili" per Conte).
Le previsioni dicono che Conte prenderà la maggioranza oggi alla Camera e che domani prenderà la fiducia restando peró sotto quota 161. Di poco o di tanto, farà la differenza sugli scenari futuri. Italia Viva, in questa situazione di incertezza numerica, si orienta verso l'astensione: una scelta che potrebbe rimettere in gioco i renziani nel momento in cui l'operazione-responsabili non desse sufficienti garanzie al premier. Ieri Renzi si è speso in molteplici aperture verso il premier per riaprire un tavolo dopo la doppia verifica delle Camere. Iv ha perso due voti nel frattempo, ma alla Camera e non al Senato.
M5s e Pd almeno dal punto di vista formale sostengono l'appello ai "responsabil". Ma i due maggiori gruppi di maggioranza conservano punte di scetticismo. E si tengono pronti a valutare scenari diversi nel caso Conte prenda una "fiducia zoppa" a Palazzo Madama.
Il centrodestra prova a restare unito e a evitare ogni defezione, invocando il voto anticipato in caso di numeri incerti a sostegno di Conte. Salvini ha anche aperto alla possibilità di raccogliere 5s delusi dalla trattativa con i "responsabili". Sul tavolo del centrodestra anche la richiesta al Colle di valutare un governo appunto di centrodestra con l'apporto di "responsabili", schema inverso a quello di Conte.
Gli scenari sono vari. Il Conte II prosegue sicuramente se supera quota 161 al Senato e o se prende una fiducia "alta", intorno ai 157-158, che consentirebbe di completare il puntellamento dopo il voto delle Camere. Rischia invece se i numeri di Palazzo Madama sono bassi. In tal caso potrebbe tornare in gioco Renzi, a quel punto peró da valutare se intorno a un Conte-tre o altre ipotesi. Non è da escludere, in caso di forte incertezza, uno scenario da governo istituzionale.
Quanto a Conte, assumerà le proprie decisioni dopo i due voti. Resta la possibilità, nel caso già la Camera dia un esito deludente per l'attuale governo, che il premier possa salire oggi al Colle per le dimissioni. Ma, come detto, è una ipotesi quotabile al 30%: ormai il treno è in corsa e il presidente del Consiglio vuole affrontare entrambe le Camere. Dopo, tutto è possibile.