Non è più un avviso, è un ultimatum. Ancora uno sgarro e Berlusconi finisce agli arresti, e non è automatico siano domiciliari. Aveva chiesto maggiori spazi per la campagna elettorale. La risposta è che «il condannato non è meritevole di nessuna autorizzazione volta ad ampliare i limiti della misura alternativa in corso». Lo ha deciso il 30 aprile dal giudice di sorveglianza, Beatrice Crosti, che ha «condiviso e fatto proprio», sinteticamente, il parere del procuratore generale. Alfonso Lamanna, da pubblico accusatore, si è spinto molto più avanti: Berlusconi, ha scritto, «gode già di ampi spazi di manovra nell’ambito dell’affidamento concessogli. Allargarli vanificherebbe la misura, che rimane pur sempre una forma di espiazione della pena della reclusione». Il condannato, ha aggiunto significativamente, «sarebbe praticamente libero per tutta la campagna elettorale». E non ha fatto nulla per meritarlo. Al contrario, la sua «condotta post-affidamento si sta avvicinando sempre più a una richiesta di revoca da parte di questo ufficio».In meno di 15 giorni Berlusconi ha fatto pentire i magistrati che hanno «concesso i benefici con continue esternazioni in pubblico, offensive dell’ordine giudiziario e del suoi rappresentanti, che mal si conciliano, per non dire che sono in aperto contrasto, con i presupposti e con le finalità dell’affidamento». Ciò «testimonia che la sua adesione al programma di reinserimento sociale sembra essere più formale che sostanziale. Definire "mostruosa" la condanna definitiva per frode fiscale; "ridicolo" l’affidamento concessogli, equivale a non rispettare le istituzioni e le regole della convivenza civile». Altro che ligio alla regole, come Franco Coppi e Niccolò Ghedini avevano ribadito nella richiesta di permessi multipli. L’avevano presentata d’urgenza al Tribunale il 29 aprile perché il loro cliente potesse partecipare al bagno di folla organizzato da Raffaele Fitto a Bari, poi alla manifestazione di domani a Genova. Oltre all’intervento con Nicola Porro a
Virus (Rai2), volevano che registrasse domenica "In mezz’ora" da Lucia Annunziata. Sarebbe bastato ricordare che l’ordinanza gli impedisce uscire dalla Lombardia, mentre può spostarsi nella Capitale solo da martedì a giovedì. Ma i magistrati hanno colto l’occasione per dirgli: attento, lei «non ha compreso la portata e il significato giuridico della modalità di esecuzione della pena, che è alternativa alla detenzione carceraria».Carcere che con toni veementi invoca il gruppo di
Micromega: «La libertà di Berlusconi è un’indecenza. Un delinquente patentato» non può essere rieducato. «Berlusconi utilizza il privilegio per infangare le istituzioni, insultando come golpisti i magistrati che lo hanno condannato, e come torturatori quanti cercano di assicurare alla giustizia il suo degno compare Dell’Utri, o addirittura per insultare un intero popolo con la speranza di un lurido tornaconto elettorale. Basta! La legge eguale per tutti viene calpestata ogni minuto di più che Berlusconi continua a passare in libertà, anziché in galera o in stringenti "domiciliari" che gli inibiscano radicalmente la scena pubblica, che invece continua impunemente a lordare». A sera l’interessato si limita a replicare che «è la sinistra delle manette e dell’odio di sempre».