lunedì 17 marzo 2025
L'arcivescovo Giulietti e il cappuccino Lorenzini in dialogo sul valore del cammino. Gli itinerari a piedi protagonisti a "Fa la cosa giusta!", a Milano. Le iniziative del ministero per la Francigena
Due pellegrini In cammino

Due pellegrini In cammino - G.Matarazzo

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«Dopo un secolo e mezzo, questo Giubileo torna ad assumere il pellegrinaggio come una componente fondamentale. Lo si capisce dal nome, “Pellegrini di speranza”». Così monsignor Paolo Giulietti, arcivescovo di Lucca e presidente della Commissione episcopale per la famiglia, in dialogo con fra Sergio Lorenzini, ministro della Provincia Picena dei Frati minori cappuccini e fondatore del Cammino dei Cappuccini, in un incontro promosso a “Fa’ la cosa giusta!”, la fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili che si è chiusa domenica tra i padiglioni di Milano Rho (con la partecipazione di 52.200 visitatori, 400 relatori per 300 incontri e workshop, 550 espositori e 150 volontari impegnati nell’accoglienza). Un contenitore sempre interessante che ha dedicato molto spazio al tema dei cammini, in relazione al Giubileo, occasione per scoprire le novità e i percorsi migliori per raggiungere Roma a piedi o in bicicletta, a partire dal cammino italiano più conosciuto e battuto, la Via Francigena, nata per permettere ai pellegrini del Nord Europa di recarsi a Roma a rendere omaggio alla tomba di San Pietro, i due religiosi hanno ricostruito le radici spirituali che si celano dietro il mettersi in cammino.

«Questo Giubileo rappresenta una rinascita culturale e insieme dall’alto valore teologico perché il cammino è il modello del pellegrinaggio – spiega don Giulietti –. Chi compie un cammino lo fa per cercare un cambiamento nella sua vita e la speranza è quella che permette di mettersi in marcia». Fra Sergio ha sottolineato il valore spirituale del cammino, che si sovrappone a quello teologico. Chi cammina ricrea delle condizioni che il mondo contemporaneo ha fatto perdere, permette il recupero di una dimensione relazionale fatta di immediatezza che spesso ci è preclusa. «Il cammino apre il mondo della relazione. Nel nostro Cammino dei Cappuccini cerchiamo di creare momenti di accoglienza che vanno oltre il pasto o il riposo: chiediamo la condivisione dell’esperienza che si sta facendo, che immancabilmente arricchisce anche noi che accogliamo i pellegrini. La nostra Chiesa dal mondo dei cammini può imparare l’informalità: camminando insieme cadono tante barriere e ci si sente più vicini». In occasione dell’anno giubilare, entrambe le realtà hanno organizzato momenti di cammino e manifestazioni per far conoscere il mondo del pellegrinaggio. «Nel nostro caso – continua fra Sergio – al Giubileo si sovrappone anche l’anniversario per gli 800 anni del Cantico delle Creature. Abbiamo deciso di dedicare a ogni strofa una giornata di cammino nella natura. Chiunque vorrà potrà percorrere con noi questo viaggio». Il mettersi in cammino diventa un ritorno alla vita autentica, un percorso di sottrazione del superfluo per riscoprire una dimensione più essenziale ma forse più completa. «“Non è bene che l’uomo sia solo” recita la Bibbia. Quando si cammina non si è mai soli perché ci si incontra e si cammina insieme, ciascuno verso il proprio desiderio», conclude Giulietti. «Un desiderio che è spesso quello di togliersi di dosso dei pesi che ci portiamo sulle spalle – gli fa eco fra Sergio –. La lentezza del cammino fa sedimentare i pensieri e ristabilisce le gerarchie fra le priorità. È per questo che tanti continuano a camminare, per custodire l’autenticità ritrovata».

Lo stand di Terre di mezzo con le guide dei cammini a 'Fa' la cosa giusta!'

Lo stand di Terre di mezzo con le guide dei cammini a "Fa' la cosa giusta!" - Ansa

E saranno tanti i pellegrini che nel corso dell’anno sceglieranno di raggiungere Roma a piedi, percorrendo la Via Francigena. Per questo motivo, il ministero del Turismo ha in programma un intervento strutturale dal valore di 15 milioni di euro per la sistemazione di alcuni tratti del percorso e l’implementazione dei servizi. L’intervento interesserà in particolare il tratto del centro-nord (dalla Valle d’Aosta al Lazio), con particolare attenzione all’area del centro Italia. Il progetto prevede la messa in sicurezza di alcuni sentieri e il miglioramento della cartellonistica, che diventerà digitale. Verranno inoltre apportate migliorie ai punti di accoglienza dei pellegrini e ai servizi presenti lungo il cammino. È stato anche istituito un gruppo di coordinamento allo scopo di promuovere e sostenere il progetto di candidatura della Via Francigena alla Lista del Patrimonio Mondiale Unesco.

Sono oltre 150mila le persone che negli ultimi sette anni hanno raggiunto Roma percorrendo la Francigena. Si tratta nel 39% dei casi di pensionati fra i 60 e i 70 anni, ma anche la fascia fra i 40 e i 60 anni è molto presente. Tra chi si è messo in cammino, il 46% ha dichiarato di aver percorso la Via Francigena anche per motivi religiosi e spirituali, oltre che per interesse culturale e naturalistico o per ritrovare il proprio benessere emotivo. Il progetto di sistemazione della Via Francigena è finalizzato anche a un incremento significativo dei turisti, che già oggi conosce un trend di crescita continuo. Nel tratto toscano, ad oggi quello più strutturato, si calcola la presenza di circa 30.000 turisti all’anno.

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