"Il Governo italiano è preoccupato non solo per quello che succede in Siria ma anche per la situazione in Iraq. Tra qualche giorno a Parigi ci sarà la riunione del gruppo di testa della coalizione anti-Daesh (acronimo arabo per Stato islamico, ndr) e sarà fondamentale una verifica della strategia che stiamo portando avanti". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, a margine del vertice di Riga sul partenariato orientale.
L'Italia chiede dunque una verifica della
strategia contro l'Is. Una prima occasione di confronto sarà offerta dalla
riunione a Parigi del 2 giugno, in cui si incontreranno il segretario di Stato
americano, John Kerry, e i leader e i rappresentanti dei 60 Paesi
alleati.L'Is controlla ormai la metà del territorio siriano. Negli ultimi otto giorni, per nulla fiaccati da settimane di
bombardamenti aerei della coalizione internazionale, i jihadisti hanno conquistato Ramadi, capitale della provincia
irachena di al-Anbar, Palmira, nel deserto siriano, e il valico
di frontiera di al-Tanaf, più a sud.Con al-Tanaf, il regime
di Bashar al-Assad ha perso il controllo di tutti e tre i punti
transfrontalieri con l'Iraq: Bukamal è già in mano all'Is
e al Jarrubia, più a nord, è in mano alle forze curde.Nelle ultime ore, gli estremisti sono avanzati anche nella
provincia centrale di Homs, alla frontiera con l'Iraq,
prendando il controllo dell'impianto di gas T3. Dunque di
fatto, nonostante la campagna aerea cominciata nel 2014 dalla
coalizione internazionale a guida americana, il gruppo
terrorista sunnita ha continuato ad avanzare ed esteso il
"cailffato" proclamato nel giugno 2014 nelle zone sotto il suo
controllo in entrambi i Paesi.