sabato 11 agosto 2012
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«Mi creda e lo scriva: non serve. Non serve a nulla fuggire dopo aver investito una persona. Anzi, forse a qualcosa sì: servirà a pagare un conto salatissimo quando le forze dell’ordine, prima o poi, riusciranno a identificarti». Più un messaggio è chiaro più penetra. E in questo caso le parole di Giordano Biserni, presidente dell’Associazione sostenitori amici polizia stradale, lasciano pochi spazi a "soluzioni alternative".Presidente, non basterebbero le attuali norme a scoraggiare certi gesti?E’ così. L’articolo 189 del Codice della strada, infatti, ci mette in guardia, obbligandoci, come utenti della strada, in casi di incidenti ricollegabili al nostro comportamento, a fermarci e a prestare l’assistenza occorrente nei confronti di chi abbia subito danni alla persona. Chi non soccorre i feriti è punito con la reclusione da uno a tre anni.Questa è la più grave delle sanzioni ma non l’unicaC’è una sanzione amministrativa accessoria: si tratta della sospensione della patente di guida per un periodo non inferiore ad un anno e sei mesi. E sono detratti 10 punti dalla patente.Il termine non è forse dei più appropriati ma c’è anche una "convenienza" a soccorrere i feriti?Il termine glielo passo. Il conducente che si ferma e presta assistenza ai feriti mettendosi immediatamente a disposizione degli organi di polizia giudiziaria quando dall’incidente derivi il delitto di omicidio colposo o di lesioni personali colpose, non può essere arrestato. Anche se, come tutti sanno, normalmente l’arresto scatta ogni qualvolta si verifica un caso di flagranza. Inoltre è utile aggiungere che quei conducenti che, entro le 24 ore successive al mancato soccorso ai feriti, si presentano alle forze dell’ordine, non verranno arrestati.Eppure, c’è chi sceglie di non fermarsi. E anche in quelle 24 ore successive non si penteFa malissimo. E non sono ammesse scusanti. Si ricordino, quei fuggitivi, che il 73% dei pirati della strada che causano la morte o lesioni gravi, viene identificato e denunciato o arrestato. Ma poi mi lasci dire una cosa che campeggia nelle nostre campagne informative.PregoCon quale coraggio queste persone, quando tornano a casa, guardano negli occhi figli o familiari? E se ad essere travolto fosse una persona a te cara? Questo maledetto reato, la pirateria stradale, non è compatibile con una società civile. È una vigliaccheria stradale.Cosa fate per chi vuole pentirsi e ha bisogno di chiedere consigli?La nostra associazione mette a disposizione di quei pirati che vogliono ripensare al gesto che hanno compiuto l’indirizzo mail pirateriastradale@asaps.it e due numeri telefonici: 0543.704015 e 346.7553350. Sono gli stessi recapiti a disposizione di chi vuole avere informazioni sulla pirateria stradale, sulle conseguenze e su come attivare le modalità per i rimborsi dei danni alle persone e ai veicoli.

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