lunedì 4 novembre 2019
Non si arresta l'emorragia di popolazione dalle regioni del Mezzogiorno. Fuga dal Sud: dal 2000, via in due milioni (il 20% laureati)
Per il Sud il reddito di cittadinanza non basta
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Il Sud Italia continua a perdere abitanti, soprattutto quelli più giovani e istruiti. Sono, ancora una volta, preoccupanti, i dati del Rapporto diffuso oggi dalla Svimez, l'Associazione per lo sviluppo dell'industria nel Mezzogiorno. Dall'inizio del nuovo secolo, si legge, hanno lasciato il Mezzogiorno più di 2 milioni di persone, la metà giovani fino a 34 anni e quasi un quinto laureati. «La nuova emigrazione - prosegue il Rapporto - riguarda molti laureati e, più in generale, giovani con elevati livelli di istruzione, molti dei quali non tornano». Una perdita che, calcola la Svimez, entro i prossimi 50 anni potrebbe comportare, per le regioni Meridionali, una perdita secca di 5 milioni di residenti: 1,2 milioni giovani e 5,3 milioni in età da lavoro.

Lavoro delle donne: gravissima emergenza

A far fuggire la popolazione è soprattutto la mancanza di lavoro, un fenomeno che, per le donne, assume contorni drammatici. Al Sud il tasso di disoccupazione femminile è intorno al 20%, su valori più che doppi rispetto al Centro-Nord. «La gravissima emergenza - prosegue il Rapporto Svimez - riguarda soprattutto le giovani tra 15 e 34 anni, che si sono ridotte di oltre 769mila unità. Aumenta significativamente per le donne il part time (+22,8%) mentre cala il lavoro a tempo pieno (-1,3%). In particolare quelle occupate con part time involontario aumentano nel decennio di quasi 1 milione pari a +97,2%».

Aumentano i lavoratori poveri

Spesso non basta nemmeno avere un lavoro, per uscire dall'incubo della povertà. La Svimez. infatti, certifica l'aumento dei lavoratori poveri (working poor), soprattutto al Sud. «L’incidenza della povertà assoluta nel 2018 è cresciuta al Sud all’8% - sottolinea il Rapporto -: nel caso in cui il capofamiglia occupato ha un contratto di operaio la quota di nuclei in povertà assoluta è salita nel Mezzogiorno al 14,7%»

«Reddito di cittadinanza? Effetto nullo»

In questo scenario, nemmeno l'introduzione del Reddito di cittadinanza è servito a stimolare il mercato del lavoro. Secondo gli analisti della Svimez, il Rdc è una misura «utile», ma «la povertà non si combatte solo con un contributo monetario». È, invece, necessario «ridefinire le politiche di welfare ed estendere a tutti in egual misura i diritti di cittadinanza». «Peraltro - conclude il Rapporto - l’impatto del Rdc sul mercato del lavoro è nullo, in quanto la misura, invece di richiamare persone in cerca di occupazione, le sta allontanando dal mercato del lavoro».

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