mercoledì 11 giugno 2014
Proposta di legge di 50 senatori Pd, Sc e PI per aiutare le famiglie.
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Il primo obiettivo è aumentare le risorse a sostegno delle famiglie; il secondo razionalizzare le tutele e renderle più eque. Lo strumento individuato per coglierli è un assegno universale che inglobi le detrazioni per i figli a carico, gli attuali assegni familiari e offra un sostegno più ampio a tutti i genitori, dal reddito zero fino a una soglia consistente, dipendenti, disoccupati o autonomi che siano. A tentare di introdurlo è una proposta di legge delega al governo firmata da 50 senatori del Pd, assieme ad altri colleghi di Scelta civica e Popolari per l’Italia, che verrà presentata domani in Senato.«Abbiamo depositato un disegno di legge che delega al Governo il riordino di una materia molto delicata e oggi regolamentata da misure frammentate e inique», spiega il vicepresidente del Pd al Senato, Stefano Lepri, mettendo in evidenzia anzitutto l’annoso problema dei cosiddetti "incapienti", cioè coloro che hanno redditi così bassi da non poter beneficiare delle detrazioni d’imposta. «Il nostro provvedimento intende superare infatti i limiti della normativa vigente, che colpevolmente non riconosce le detrazioni per i figli a carico e gli assegni familiari a chi ha redditi bassi o nulli – dice Lepri –. Inoltre, poniamo nel testo la questione dell’esiguità delle risorse riconosciute a chi ne beneficia, il che contribuisce a fare dell’Italia il fanalino di coda nelle politiche per la natalità».Per le famiglie le risorse sono davvero scarse, ma anche mal distribuite, con evidenti iniquità. «Mentre negli altri Paesi europei gli assegni per i figli sono universali e non si perdono in caso di disoccupazione, in Italia la situazione normativa è a dir poco paradossale: i nuclei familiari più poveri e fragili sono anche quelli meno aiutati nella copertura dei costi per il mantenimento dei figli». La proposta di legge dei senatori del Pd, di Sc e PI si propone pertanto di aumentare significativamente le dotazioni economiche a favore della famiglia, indicando anche nuove fonti di entrata e di razionalizzazione della spesa. Ma anche di superare le diverse misure previste attualmente, sostituendole con un assegno universale da versare direttamente ai genitori o da compensare al momento del pagamento delle imposte. Universale nel senso che andrebbe a tutte le categorie di lavoratori (e non essere limitata ai dipendenti, come avviene oggi per gli assegni familiari), riconosciuto però fino ad una certa soglia di reddito e patrimonio ancora da precisare. E questo sarà ovviamente sarà uno dei punti più critici del progetto: stabilire a quale soglia e con quale riduzione progressiva l’assegno si azzererà, oltre alla sua consistenza.Il senatore Lepri per il momento non vuole aggiungere altri particolari prima della presentazione ufficiale della proposta. Ma conclude spiegando di voler affrontare una grande sfida: «Assicurare il diritto di avere figli, rimuovendo gli ostacoli di ordine economico». Principi sacrosanti, strumenti da verificare.
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