venerdì 4 marzo 2011
Calderoli minimizza: Rispetteremo gli impegni presi. Ce la faremo per il 20 maggio». Il governo dà il via libera definitivo al fisco municipale, ma si complica intanto il cammino per il decreto sul fisco regionale. Pomo della discordia il mancato finanziamento delle funzioni trasferite, in primis il trasporto pubblico locale. Via libera alla proroga di 4 mesi della delega.
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Non parte col piede giusto la discussione sul fisco regionale, il nuovo decreto in gestazione sulla riforma federalista. «Al governo abbiamo detto che, dal momento che non ha onorato l’accordo di dicembre, l’intesa sul federalismo regionale per noi non c’è», è la doccia gelata del presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani, al termine del vertice Stato-Regioni. Non si perde d’animo Roberto Calderoli. Per il ministro per la Semplificazione «il problema non si pone: il governo ha raggiunto un’intesa, con Regioni, Comuni e Province, ad una serie di condizioni che il governo intende rispettare completamente».Ma le Regioni restano sul piede di guerra. Il tema controverso resta sempre il trasferimento di funzioni senza l’abbinamento delle relative poste in bilancio. Si tratta «di un punto molto importante- avverte Errani -. La situazione è molto critica». Il riferimento è all’accordo siglato il 16 dicembre scorso proprio con Calderoli. «Ciò significa che il governo deve rapidissimamente far fronte agli impegni che abbiamo condiviso». Poi in serata, dopo l’incontro con il ministro Maroni sull’emerganza Libia, Errani ribadisce: «Questo accordo è fondamentale: se nei prossimi giorni non ci saranno atti sul trasporto pubblico locale e sugli ammortizzatori sociali c’è un problema serio». Tocca a Roberto Formigoni, a nome degli ormai maggioritari governatori di centrodestra, allentare la tensione: «Sono convinto che l’accordo con il governo è possibile, a patto ovviamente che sia rispettato quanto avevamo stabilito negli ultimi incontri, in particolare l’accordo sulle risorse», sdrammatizza il governatore della Lombardia. «Servono atti, non parole», insiste però Errani. E le nuove difficoltà sul federalismo finiscono per consolidare l’intenzione, già preannunciata, di prorogare di quattro mesi la delega sul federalismo. Proroga ufficializzata ieri dal Consiglio dei ministri. «Non abbiamo approvato nessuna proroga», minimizza però in serata Calderoli. «È stato solo dato preavviso della richiesta di proroga», spiega. Ma la sostanza non cambia, perché sarà poi il Parlamento a dover votare l’allungamento dei tempi. «L’obiettivo però resta quello di chiudere nei tempi, per il 20 maggio. «Ma il senso della proroga - chiarisce - è svelenire il clima, lanciare un messaggio di serenità. Mi aspetto risposte concrete da questo gesto», auspica. Per il presidente dell’Anci Sergio Chiamparino si tratta di un «segno di fatica». Ma «se serve per correggere gli errori...», tiene la porta aperta per l’Udc Gianluca Galletti.«Con le Regioni nessun problema», insiste in serata Calderoli al Tg1. Fra gli altri temi scottanti, affrontati dalla Stato-Regioni, anche i criteri per la localizzazione degli impianti nucleari, sulla quale però il fronte dei governatori non è stato compatto: «Solo quattro regioni ossia Piemonte, Lombardia, Campania e Veneto - ha detto Errani - hanno espresso un parere favorevole mentre le altre hanno espresso un parere contrario». Altro tema, l’informazione regionale del servizio pubblico. Le Regioni hanno chiesto alla commissione di Vigilanza «di sensibilizzare i vertici Rai rispetto alla prospettata cancellazione della edizione serale dei tg regionali».
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