lunedì 19 maggio 2014
​"Europa, basta indifferenza": così le realtà sociali che raggruppano i laici impegnati chiedono ai candidati alle elezioni del 25 maggio di condividere un'agenda delle questioni centrali. Ecco i manifesti di Avsi, Ac, Mcl e Forum Famiglie.
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Scegliere con la coscienza accesa il partito e i candidati ai quali dare fiducia: un’esigenza che vale per tutti gli elettori, ma che per i cattolici assume sempre il rilievo di un dovere (anche di esemplarità civile, visto il diffuso clima di sfiducia e disimpegno). Le elezioni europee ormai alle porte impongono di riflettere attentamente sulla natura del voto – non un sondaggio politico a uso nostrano ma il rinnovo del Parlamento di Strasburgo, dal quale escono provvedimenti e iniziative che in modo sempre più esplicito pesano nella vita nazionale – e sui valori in gioco, aspetto centrale in ogni appuntamento elettorale e che in questa scadenza europea riveste un significato del tutto particolare. È infatti ormai chiaro che i grandi temi sui quali si gioca il futuro delle nostre democrazie – il lavoro e la famiglia, l’educazione e la vita, l’immigrazione, i modelli di sviluppo e la sussidiarietà – hanno assunto una dimensione globale che rimanda alle sedi chiamate a intervenire (dunque le istituzioni europee e non più solo quelle nazionali) e alla risonanza mondiale dei grandi dibattiti che li riguardano. Ai credenti, che in un’agenda politica sociale ed economica tanto ricca hanno tradizionalmente molto da dire, non è quindi permesso chiamarsi fuori o fare scena muta. Ecco perché alcune tra le più radicate sigle associative del laicato cattolico hanno ritenuto di diffondere manifesti e dichiarazioni che invitano a riflettere e a non sottrarsi all’impegno cui chiama la fede. Di questa mobilitazione oggi offriamo un primo giro di orizzonte.
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