Ansa
A Palazzo Chigi si fa di conto: alla Camera il decreto Covid è stato approvato, il processo di estensione del Green pass ha mosso i primi passi con scuole ed Rsa e la campagna per la terza dose è partita ufficialmente. Bicchiero mezzo pieno, considerando le tensioni politiche che stanno accompagnando le scelte sanitarie. E «andremo avanti », ha incitato Mario Draghi in un Consiglio dei ministri che ha votato all’unanimità il nuovo decreto. Il premier ha annunciato che «a breve» e con «gradualità» ci saranno nuovi ampliamenti nell’uso del certificato anti-Covid. Riserbo, però, sulla road map. Sulle difficoltà delle ultime settimane hanno pesato anche diverse fughe in avanti nella comunicazione, che hanno irrigidito i partiti della variegata maggioranza che lo sostiene. Ed è quindi solo per buon senso che si può ipotizzare il prossimo passo: l’estensione del 'pass' ai lavoratori di ristoranti, bar, palestre, piscine, treni e aerei a lunga percorrenza e altri luoghi al chiuso in cui il certificato deve essere esibito dai clienti- utenti. Un passaggio in linea con il decreto votato ieri in Cdm, che come annunciato ha esteso il green pass ai lavoratori esterni di mense e ditte di pulizia scolastiche e ha allargato l’obbligo vaccinale - già varato per il personale socio-sanitario - a tutti coloro che lavorano nelle Rsa (mense, pulizie e altri servizi collegati). I prossimi provvedimenti dovrebbero tenere conto anche delle richieste della Lega su una maggiore accessibilità di tamponi gratis e/o a basso prezzo per under 18. Si annuncia complessa invece la normativa per la pubblica amministrazione e per l’intero comparto privato.
Intanto arriva la luce verde ufficiale alla terza dose per la vaccinazione anti-Covid da parte dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa). Diverse, ha indicato la Commissione tecnico scientifica dell’Aifa, le categorie che potranno effettuare il richiamo: soggetti immunodepressi, trapiantati, malati oncologici, dializzati, anziani over-80, ospiti delle Residenze sanitarie assistite e personale sanitario. Indicazioni anche sulla tempistica: dopo «almeno 28 giorni» dalla seconda dose per quanto riguarda i soggetti fragili e dopo «almeno 6 mesi» per le altre categorie. Per i richiami, come noto, verranno utilizzati i vaccini a mRna, ovvero i vaccini Pfizer e Moderna. Nel parere, precisa l’Aifa, non viene invece inclusa la popolazione generale in attesa che l’Ema valuti i dati forniti dalle aziende produttrici dei vaccini. L’agenzia sottolinea però il peso del via libera alla terza dose, rilevando come «l’estensione di tale misura a livello nazionale, assunta anticipatamente rispetto alla posizione dell’Ema, si configura come un importante atto di sanità pubblica teso a tutelare la popolazione più esposta». I vaccini per il nuovo 'step' della campagna di immunizzazione ci sono, assicura il ministro Roberto Speranza. E anche il commissario Francesco Figluolo conferma che «è tutto pronto» per gestire terza dose e campagna ordinaria.
Sulla base poi dei dati dell’aggiornamento mensile, sempre dall’Ema arriva una ulteriore rassicurazione: dall’inizio della campagna fino a inizio settembre sono state somministrate oltre 528 milioni di dosi nell’Ue e nello Spazio economico europeo. La grande maggioranza degli effetti collaterali noti sono «lievi» e di «breve durata», mentre «seri problemi di sicurezza sono stati estremamente rari». Il parere dell’Aifa arriva in serata. A ora di pranzo, invece, il governo aveva fatto il
suo 'passetto' verso l’estensione dell’obbligo di Green pass. In Consiglio dei ministri nessuno, neanche dalla Lega, alza il dito per opporsi all’estensione. Con il nuovo decreto legge approvato in una breve riunione del Consiglio dei ministri, il Green pass diventa obbligatorio per tutti coloro che varchino per lavoro o servizio - genitori compresi - la soglia di una scuola o di una università (con eccezione degli studenti minorenni). Le sanzioni vanno da 400 a mille euro per chi non ha il Pass, per i dirigenti e per i datori di lavoro. Mentre dal 10 ottobre chiunque acceda in una Rsa dovrà essere vaccinato oppure sarà sospeso dal lavoro. La via, insomma, è tracciata.
Ma gli ostacoli non mancheranno: intanto il decreto Covid votato ieri alla Camera ora deve passare al 'temibile' Senato; in Parlamento balla anche l’altro decreto Green pass, quello sull’obbligo per gli insegnanti, che però dovrebbe fondersi a quello varato ieri riducendo i rischi di 'incidenti'.