sabato 5 novembre 2022
Le vittime sono una famiglia di turisti sloveni con due adolescenti, un medico del 118 e due piloti. La tragedia forse causata dal maltempo e dalla nebbia
Si schianta elicottero nel Foggiano: 7 vittime, nessun superstite

Ansa

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Una tempesta e poi la nebbia che è calata sin dal primo mattino in quella fascia di cielo tra le Tremiti e la Capitanata. L’elicottero, scosso dalle forti raffiche di vento, è stato inghiottito proprio dalla fitta cortina biancastra prima di schiantarsi al suolo. È stata una tragedia. Nessuno dei passeggeri si è salvato. Sette i morti: una famiglia di quattro persone, tra cui due minori, più i due membri dell’equipaggio e un medico del 118 che tornava a casa dopo un turno di guardia svolto l’altra notte nell’ambulatorio delle isole. L’intera comunità isolana è sgomenta.

E proprio da San Domenico il velivolo della compagnia Alidaunia si era alzato alle 9.30, come ogni giorno, per portare i passeggeri a Foggia nel primo dei quattro voli di andata e ritorno con scalo a Vieste previsti nella giornata di sabato. Ma stavolta i contatti radar si sono interrotti appena mezz’ora dopo il decollo, a circa metà viaggio, nella zona di Apricena, sul promontorio del Gargano. Viste le pessime condizioni meteorologiche si è pensato al peggio e sono subito iniziate le ricerche da parte dei vigili del fuoco e della Protezione civile, sia a terra (con l’impiego di 40 persone), nell’impervia Foresta Umbra, che in aria con un elicottero fatto arrivare apposta da Pescara. Le operazioni si sono svolte con estrema difficoltà a causa della pioggia battente, della nebbia e della zona garganica, rocciosa e selvaggia, con picchi montuosi fino a mille metri di quota. In seguito sono intervenuti anche aerei dell’Aeronautica militare partiti dalla vicina base di Gioia del Colle.

I resti dell’elicottero scomparso, trovato col muso accartocciato tra le sterpaglie, sono stati individuati dai soccorritori verso le 14 nelle campagne intorno a Castel Pagano. Dentro c’erano i corpi senza vita dei sette passeggeri. Si tratta di un’intera famiglia slovena in vacanza nell’arcipelago delle Diomedee: Bostjan Rigler, 54 anni (era direttore tecnico dell’emittente televisiva privata Pro Plus), la moglie Mateja Curk di 49 e i figli Jon, quattordicenne, e Liza di 13 anni. I quattro avrebbero dovuto partire venerdì sera, dopo aver trascorso una giornata spensierata ma avevano perso il traghetto e l’elicottero non era potuto decollare a causa del maltempo. E sono stati quindi costretti a trascorrere la notte alle Tremiti per poter ripartire l’indomani con il primo volo di linea disponibile. A bordo del velivolo c’erano anche Maurizio De Girolamo, medico 64enne del 118 che stava rientrando a San Severo, la sua città (dove prestava servizio anche al pronto soccorso dell’ospedale) e i piloti Luigi Ippolito, 60 anni e il 39enne Andrea Nardelli, entrambi con una lunga esperienza di volo. De Girolamo aveva rinunciato a prendere la nave proprio per via delle cattive condizioni del mare e aveva ripiegato, come qualche altra volta era successo, sulla linea aerea leggera predisposta dalla società Alidaunia, che garantisce il trasporto pubblico tra le isole e la Puglia da oltre trent’anni attraverso una convenzione con la Regione.

L’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV) ha disposto l’apertura di un’inchiesta e l’invio di una squadra di ispettori sul sito dell’incidente. Anche il procuratore capo di Foggia Ludovico Vaccaro e il sostituto procuratore Matteo Stella si sono recati nel pomeriggio sul luogo dove è precipitato l’elicottero per dare avvio alle indagini sul campo. E in serata la procura ha aperto un fascicolo per disastro aviatorio colposo a carico di ignoti. Serviranno le analisi tecnico-scientifiche sui resti del velivolo e, in particolare, sulla scatola nera che era custodita a bordo per accertare le cause dell’incidente. Per ora non si esclude alcuna ipotesi anche se quella della maledetta nebbia resta la principale.
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