il premier Mario Draghi oggi a Barcellona - Ansa
Una conferenza stampa non prevista. Ma urgente. L'ha indetta nel tardo pomeriggio la Presidenza del Consiglio per affrontare alcuni punti importanti sulle vaccinazioni contro il Covid-19.
Il premier Mario Draghi ha voluto mettere a fuoco alcuni punti del dibattito in corso, che sembra potere creare incertezze e gettare ombre sulla campagna vaccinale in corso in Italia, ammettendo che "indubbiamente c'è stata una certa confusione negli ultimi giorni".
Draghi ha iniziato dalla questione della vaccinazione con il richiamo effettuato utilizzando un prodotto diverso rispetto alla prima iniezione. "L'eterologa funziona - ha detto, scendendo in campo personalmente -: io mi sono prenotato martedì per fare l'eterologa. Ho più di 70 anni" e la prima dose con Astrazeneca "ha dato risposta bassa e mi si consiglia di fare l'eterologa. Quindi se funziona per me e ancor più vero che funziona per chi ha meno di 70 anni e meno di 60 anni".
"Ora - ha sottolineato - la sfida principale non è vaccinare i 12enni o 13enni, bisogna farlo ma bisogna andare a cercare tutti coloro che hanno più di 50 anni e non si sono ancora vaccinati. Questa è la sfida che abbiamo noi da vincere. Sono 2 milioni o poco più, il commissario Figliuolo lo sa meglio di me, ma questi sono quelli che si ammalano e devono essere vaccinati".
"Nonostante tutta la confusione, è straordinario come la popolazione non mostri l'intenzione di diminuire la vaccinazione e di non vaccinarsi, è straordinario. Rispetto ad altri Paesi, è uno dei comportamenti più ammirevoli, ricordiamocelo", ha fatto notare il premier. E ha aggiunto: "Pronti a chiarire ogni confusione ma il comportamento è veramente costante e straordinario".
"Vaccinarsi è fondamentale - ha ribadito -. La confusione è su quale tipo vaccino fare a seconda delle condizioni". Ma "se uno ha meno di 60 anni e gli è stato proposto di fare l'eterologa ma non vuole, questa persona è libera di fare la seconda dose di Astrazeneca purché abbia il parere del medico e il consenso informato, bene". Però "la cosa peggiore che si può fare è non vaccinarsi o vaccinarsi con una dose sola".
In quanto alle mascherine il premier ha detto: "Domani inoltrerò la richiesta al Cts perché ci dica se le possiamo togliere oppure no. Ma non ci sono date". E sullo stato di emergenza: "decideremo
quando saremo vicini alla scadenza. Anche perché un'emergenza è un'emergenza, non si può decidere con
un mese e mezzo di anticipo".
AstraZeneca e Johnson&Johnson: cosa dice la circolare del ministero sull’uso di questi vaccini
A poche ora dalla conferenza stampa del premier Draghi arriva anche la circolare diramata dal ministero della Salute, che contiene anche il parere del Cts sull'utilizzo di AstraZeneca e Johnson&Johnson.
Il vaccino monodose della Janssen (Johnson&Johnson) è raccomandato "per soggetti di età superiore ai 60 anni", alla luce del parere espresso dal Comitato tecnico Scientifico e di quanto definito dalla Commissione tecnico scientifica dell'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifs). Lo stesso vaccino può essere utilizzato anche in soggetti che hanno meno di 60 anni in particolati situazioni, come "campagne vaccinali specifiche per popolazioni non stanziali e/o caratterizzate da elevata mobilità lavorativa e, più in generale, per i cosiddetti gruppi di popolazione hard to reach". In altre parole, il rapporto benefici-rischi del suo impiego potrebbe risultare favorevole anche in under 60 nei quali la vaccinazione monodose sia preferibile. È questo il senso del chiarimento contenuto nella circolare con cui il ministero della Salute, oltre a dare via libera al richiamo AstraZeneca per gli under 60 che rifiutano il mix con un prodotto a mRna, fornisce anche chiarimenti sulle modalità d'uso del vaccino Janssen.