mercoledì 10 luglio 2024
Torna in primo piano la questione dei rapporti tra azzardo e calcio di vertice. Così le società aggirano i divieti sugli sponsor
La maglia 2024-2025 dell'Inter campione d'Italia

La maglia 2024-2025 dell'Inter campione d'Italia - .

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Alla fine è caduto in tentazione persino il Diavolo. Il Milan ha appena firmato una “partnership” con Boomerang, colosso del mercato globale delle scommesse. Il club rossonero, che anche la prossima stagione giocherà in Champions League, sarà nientemeno che “Official Regional Betting Partner” in Europa. Non in Italia, però, perché è vietato dal Decreto dignità, il provvedimento del governo Conte che proibì la pubblicità delle scommesse sulle maglie. Ma – come dice il proverbio – fatta la legge, fatto l’inganno. Perché basta aprire il sito di Boomerang (che sfoggia il suffisso .en) per trovarsi sullo schermo Hernandez e compagni. Formalmente, è tutto in regola. Proprio come per i cugini dell’Inter, che pochi giorni fa hanno concluso un mega accordo di sponsorizzazione (il più importante della storia del club, come enfatizzato dai comunicati) con Betsson Sport. Cos’è Betsson Sport? Un sito di infotainement che promette di «supportare grandi e piccoli club in tutta Italia e di unirli sotto un unico denominatore comune: la passione per lo sport». Come? Regalando «visibilità a tutte le realtà sportive italiane, indipendentemente dalla categoria, dal genere e dalle disabilità». Ancora, si tratta di «un progetto di inclusione a 360 gradi per dimostrare quanto la passione per lo sport unisca, nonostante le diversità». Un manifesto di straordinaria generosità sportiva scritto con la stessa grafia (e grafica) del sito Betsson, gigante delle scommesse online.

La legge italiana vieta anche la pubblicità indiretta, ma tant’è. Tra le eccezioni, era prevista una finestra “informativa” da poter aprire per dare informazioni sulle quote: è stata allargata fino a diventare un portone da cui ora passa di fatto la sponsorizzazione delle maglie. Un fenomeno contro cui si stanno battendo Avviso Pubblico e “Mettiamoci in gioco”, finora inascoltati. Betsson Sport, inteso come sito, è una bella vetrinetta che espone i partner: nel calcio l’Inter è in compagnia di Napoli e Folgore Caratese, club lombardo che si è piazzato decimo nel campionato ’23-’24 di serie D. La società appartiene alla tv Sportitalia, il presidente è il giornalista sportivo Michele Criscitiello. In Brianza il pallone rimbalza insomma su tre campi, che sulla carta dovrebbero rimanere distinti e distanti: azzardo, giornalismo e campionato. Una scommessa ardita, tanto per stare in tema. Betsson però assicura solidarietà anche a club di basket, pallamano, pallavolo (Brescia Volley), pallanuoto (Siracusa) e football americano. Mano tesa pure al rugby e in particolare ai giocatori in carrozzella dell’Asd Padova. Niente di nuovo sotto il sole. Quando un prodotto nocivo è messo al bando (pubblicitario), chi lo vende si trasforma in benefattore. Qualcosa di simile lo si vide anche in Formula uno, per decenni alimentata dall’industria del tabacco. Quando fu vietato di appiccicare sulle monoposto i nomi delle sigarette, la Philip Morris tenne in vita la sua storica partnership con Ferrari (dura da più di 50 anni) escogitando una fantomatica “Mission Winnow”il cui logo compariva sulle Rosse e sulle tute dei piloti. Nessuno ha mai capito bene cosa significasse, se non che richiamava lo stile Marlboro. L’esperimento è stato accantonato – anche perché molti Paesi Ue, tra cui l’Italia, misero il veto prima dei Gp –, adesso la collaborazione prosegue nel campo dell’innovazione industriale e della crociata “carbon free”. Ma se il tabacco è finito fuori pista, nel calcio invece le scommesse sono tornate in campo. E nessuno si sogna di metterle in fuorigioco.

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