giovedì 19 ottobre 2023
Il governo presenta la riqualificazione del centro sportivo nel Parco Verde: 9,3 milioni, praticabili 41 discipline. Mantovano: per reati come l'omicidio messa in prova non assoluta e non immediata
I palazzoni del Parco Verde di Caivano

I palazzoni del Parco Verde di Caivano - Ansa

COMMENTA E CONDIVIDI

Su Caivano il governo procede sul doppio binario. Avanti a tappe forzate sul progetto di riqualificazione del centro sportivo Delphinia, il luogo degradato, a ridosso del Parco Verde, in cui si sono consumate orribili violenze a danno di due cuginette. Ma avanti, in contemporanea, anche sulla stretta penale per i minori che delinquono. Ad annunciare i nuovi interventi sul Codice penale, ieri, durante la conferenza stampa di presentazione del Progetto di fattibilità del centro sportivo riqualificato, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano. «Il governo immagina di inserire disposizioni suggerite dagli operatori del territorio», spiega Mantovano. Tra queste, il «reato di stesa». La «stesa» consiste in un corteo di giovani che, a bordo di motociclette, attraversano quartieri a forte velocità esplodendo in aria colpi di arma da fuoco, per dimostrare la propria "forza" sul territorio e lanciare un messaggio di impunità.

Finora, prosegue il sottosegretario a Palazzo Chigi, la stesa «era una aggravante rispetto ad altri reati, ora immaginiamo di trasformarla in un delitto autonomo». L’intervento normativo avverrà tramite un emendamento al dl Caivano ora all’esame del Senato. E ne sarà inserita un’altra, di novità, nel decreto che il governo ha varato dopo che sono venute alla luce le violenze che si perpetravano tra le mura fatiscenti del Delphinia. «Per i minori - dice Mantovano - attualmente il Codice prevede la messa alla prova con una finalità positiva. Ma questa sarà un'alternativa non assoluta e in presenza di reati gravi, come l'omicidio, la messa in prova non sarà immediata».

Al sottosegretario non sono piaciute le critiche sulle norme penali del decreto, perciò nel presentare la stretta su una delle misure alternative alla detenzione insiste: «Se qualcuno uccide una persona e non ha il minimo di percezione della gravità del suo gesto, c'è il rischio che episodi del genere si ripetano. Quindi è una disposizione a favore dei minori per richiamare il senso di responsabilità». Non è, però, continua Mantovano, una valutazione «negativa» dell’istituto della messa in prova. Affermando che il testo è in elaborazione presso il ministero della Giustizia, e quindi ancora non definito, Mantovano parla di «rimodulazione»: invece di «uscire dal carcere minorile a breve distanza dalla consumazione di un reato come l’omicidio, si immagina una permanenza nell’istituto in un tempo più congruo per rendere il minore più consapevole del reato commesso».

undefined

undefined - Web

È contrario al nuovo intervento penale il Pd, che con Debora Serracchiani e Alfredo Bazoli attacca il governo: «Continuano a mettere norme penali nei decreti, in commissione al Senato in nessuna audizione è emersa questa necessità. Sulla messa alla prova - dicono - si opera uno stravolgimento di cultura penale».

Per quanto riguarda il recupero del Delphinia, impegno assunto dalla premier Giorgia Meloni durante la visita a Caivano del 31 agosto, il governo ieri ha dichiarato chiusa la “fase 1” - la bonifica ad opera del Genio militare con 300 metri cubi di detriti raccolti e il completamento, entro il 21 novembre, da parte dei Carabinieri Forestali, del parco esterno attrezzato -. E ha annunciato l’inizio della “fase due”, la ricostruzione del centro sportivo. A fianco a Mantovano ieri c’erano il ministro dello Sport Andrea Abodi, il commissario di governo Fabio Ciciliano, il presidente del Cda di Sport e Salute Marco Mezzaroma e l’amministratore delegato dell’ente, Diego Nepi.

Chiuso il progetto di fattibilità, si passa all’assegnazione dei lavori per un totale di 9,3 milioni di euro. L’1 dicembre è promesso l’avvio dei lavori, la consegna il 31 maggio, prima delle elezioni europee. Insomma, l’investimento del governo è politico oltre che economico. E anche il progetto è diventato più ambizioso di quanto si prevedesse all’inizio: 41 diverse attività sportive praticabili tra cui anche arrampicata e skateboard, due campi da tennis, tre da padel, uno da calcio, un playground, pista per l’atletica, una ciclabile collegata sia al Parco Verde sia al centro di Caivano. E soprattutto la piscina teatro delle violenze rimessa a nuovo, con vetrate che la rendono trasparente anche dall’esterno, a voler indicare, spiega Nepi, il cambio di prospettiva tra le violenze che avvenivano nel degrado e il nuovo corso.

Il sottosegretario Mantovano insieme al ministro dello Sport Abodi

Il sottosegretario Mantovano insieme al ministro dello Sport Abodi - Fotogramma

«Si tratta di un modello replicabile», spiega il ministro dello Sport Andrea Abodi. L’idea, insomma, è di portare il modello-Caivano anche in altre zone del Paese e in particolare del Sud Italia. Replicabile è sia la governance con un commissario ad hoc sia il modello finanziario misto: recupero di risorse stanziate e mai usate, fondi freschi e sponsorizzazioni di imprese pubbliche e private. Con la prospettiva di una gestione in cui entrino le Fiamme Oro della Polizia di Stato.

La sensazione è che la parte del leone tocchi a “Sport e Salute”, che ha avviato una ricognizione delle strutture sportive in disuso nelle aree fragili. Per quanto riguarda Caivano, inoltre, Mantovano ipotizza anche che il periodo di commissariamento del Comune per infiltrazioni mafiose potrebbe andare oltre i 18 mesi perché la «bonifica» deve arrivare anche nelle istituzioni locali.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI