"Fare presto". È questo il nuovo
appello congiunto che parte dalle associazioni dei familiari con
figli disabili e dall'associazione "Il Trust in Italia" perché
tra i temi della ripresa dell'attività parlamentare sia data
massima importanza al testo sul "Dopo di Noi" sul quale oggi in
commissione Affari Sociali della Camera si sono svolte una serie
di importanti audizioni.
"La proposta di legge - ricordano le associazioni in un
comunicato - ha come fine ultimo la tutela, anche attraverso lo
strumento giuridico del Trust, delle persone bisognose di
protezione per garantire loro la migliore esistenza possibile
nel futuro. Quando cioè le famiglie non riusciranno più a
seguire i loro figli disabili. Proprio per questo - prosegue la
nota - dalle stesse associazioni, che difendono i diritti dei
disabili, è partita più volte la richiesta, rivolta al
Parlamento e al Governo, perché l'attivazione di un Trust con
queste finalità meritevoli possa essere defiscalizzato. E non
pesare, perciò, sul bilancio delle famiglie costrette a dover
affrontare questo problema. La proposta di legge infatti - spiega il comunicato - prevede l'inserimento dell'uso
del Trust quale strumento giuridico particolarmente adeguato,
per le sue caratteristiche, alla tutela delle persone deboli".
Intanto, prosegue la petizione diretta al sostegno
dell'approvazione del progetto di legge Dopo di Noi che al
momento ha superato quota 80 mila firme. "L'obiettivo - conclude
la nota - è l'approvazione definitiva del provvedimento entro il
3 dicembre 2014, in occasione della giornata della disabilità".Pieno appoggio alle richieste delle associazioni dalla deputata
dell'Udc Paola Binetti, prima firmataria di una proposta di legge ad hoc . "Compito dello Stato è andare
incontro alle necessità di tutti i suoi cittadini, specialmente
di quei cittadini e di quelle famiglie che giornalmente vivono
il dramma di avere un familiare disabile e le preoccupazioni del
cosiddetto dopo di noi. Ad oggi manca un quadro complessivo di
norme e agevolazioni che consentano alle famiglie prima di tutto
e alle istituzioni locali di definire, programmare e attuare
percorsi individualizzati tali da garantire tutela
assistenziale, qualità della vita e integrazione nel territorio
di appartenenza a quanti vedono di giorno in giorno venir meno
il sostegno e la tutela familiare". Binetti auspica che si possano individuare soluzioni pubbliche con
finanziamenti statali e "predisporre
normative che introducano soluzioni privatistiche, tutte
comunque aventi come obiettivo la tutela della persona
disabile".