giovedì 5 giugno 2014
Il Dl dovrà essere convertito entro il 23 giugno prossimo.
Fisco più equo. La famiglia deve attendere |
Quell'atteso segnale che mai arriva di G. Marcelli
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Passa al Senato la fiducia sul decreto Irpef, con 159 sì, 112 no e nessun astenuto. Il testo ora alla Camera in seconda lettura. Il Dl dovrà essere convertito entro il 23 giugno prossimo. Il testo, confluito in un maxi-emendamento del governo, recepisce il decreto originario emendato dalle modifiche approvate in commissione. Riduzione del cuneo fiscale sui redditi dei lavoratori dipendenti, fissazione delle nuove scadenze per il pagamento della Tasi, accelerazione del pagamento dei debiti delle pubbliche amministrazioni, riduzione delle aliquote Irap, aumento del prelievo sulle rendite finanziarie, tagli ai ministeri e un tetto alle retribuzioni dei dipendenti pubblici. Sono questi i principali provvedimenti contenuti nel testo del disegno di legge di conversione del decreto Irpef su cui il Senato ha votato oggi la fiducia al governo.- NO BONUS A FAMIGLIE, AUTONOMI E PENSIONATI: Il taglio di 80 euro inserito nelle buste paga da maggio non verrà esteso per ora alle famiglie monoreddito numerose come chiesto da Ncd né agli autonomi e ai pensionati come richiesto dalla sinistra del Pd. Per quanto riguarda le famiglie con due o più figli a carico il decreto rinvia la detassazione con una norma d'indirizzo a fine anno, con la legge di Stabilità 2015.- ESTENSIONE TAGLIO IRAP IN DELEGA:  L'estensione del Taglio dell'Irap del 10% anche alle partite Iva con fatturato fino a 180mila euro è rinviato alla definizione della delega fiscale.- PRIMA RATA TASI A OTTOBRE: Il versamento della prima rata della Tasi nei Comuni ritardatari, è rinviata al 16 ottobre. Entro il 20 giugno il ministero dell'Interno anticiperà ai Comuni ritardatari fondi per coprire il 50% del gettito annuo della Tasi, "stimato ad aliquota base". La copertura è stata individuata nel fondo di solidarietà comunale.
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